ORTESE, Anna Maria (App. IV, ii, p. 689)
Scrittrice, morta a Rapallo il 10 marzo 1998. L'oscillazione tra autobiografismo, racconto fantastico e accensioni sentimentali, già manifesta nelle precedenti opere di O., si confermò come tratto peculiare della sua narrativa: così il romanzo Il cappello piumato (1979), o i racconti apparsi nelle raccolte Il treno russo (1983) e In sonno e in veglia (1987), e perfino le prose e i resoconti di viaggi (La lente scura. Scritti di viaggio, 1991). Nei due romanzi della piena maturità Il cardillo addolorato (1993) e Alonso e i visionari (1996), la ricerca di O. sembra perseguire un'immagine primaria dell'umano, una 'creaturalità' non priva di affinità con l'innocenza del mondo animale. Un sensibile influsso leopardiano si coglie nelle poesie, scritte tra il 1930 e il 1980, di cui nel 1996 O. pubblicò una selezione in Il mio paese è la notte (i testi esclusi da questa raccolta apparvero nel postumo La luna che trascorre, a cura di G. Spagnoletti, 1998). O. riunì poi in Corpo celeste (1997) alcune conversazioni e riflessioni, e si dedicò alla revisione di un romanzo a lei caro, Il porto di Toledo, la cui nuova edizione apparve a pochi giorni dalla morte.
Bibl.: G. Borri, Invito alla lettura di A.M. Ortese, Milano 1988; R. Contarino, Napoli, in Letteratura italiana, diretta da A. Asor Rosa, 7° vol., 3, Storia e geografia. L'età contemporanea, Torino 1989, pp. 653-710; G. Bàrberi Squarotti, Gianna Manzini e A.M. Ortese, in Storia della civiltà letteraria italiana, diretta da G. Bàrberi Squarotti, 5° vol., 2, Il secondo Ottocento e il Novecento, Torino 1996, pp. 1214-15; G. Spagnoletti, Introduzione, in A.M. Ortese, La luna che trascorre, Roma 1998.