ANNA ISABELLA Gonzaga, duchessa di Mantova
Nata nel 1655 da Ferrante III duca di Guastalla, ancor molto giovane venne legata in matrimonio con Ferdinando Carlo Gonzaga, duca di Mantova e Monferrato. Tipico della diplomazia dell'epoca, tale matrimonio, consigliato dalla zia del duca, l'imperatrice vedova Eleonora, era un mezzo politicamente efficace per risolvere sia la vecchia questione di Luzzara e Reggiolo sia quella della successione di Guastalla. Infatti nel patto nuziale, solennemente ratificato il 12 ag. 1670 a Goito, non solo Ferrante Gonzaga cedeva per sempre al duca di Mantova Luzzara e Reggiolo terre che erano state promesse al precedente duca Carlo II fin dal 1659 e che Ferdinando Carlo non aveva ancora potuto occupare, proprio per l'ostinata opposizione di Ferrante, ma stabiliva che alla sua morte il ducato sarebbe passato ad Anna Isabella. Questa visse alla corte di Mantova cercando invano, nei limiti del possibile, di dare una salda impostazione alla irresoluta politica dell'imbelle e corrotto Ferdinando Carlo, il quale era premuto dalla Francia e dall'Impero, che ambivano al possesso dei suoi domini. E nei momenti più difficili e pericolosi per il ducato fu proprio ad A. I. che il duca lasciò la reggenza. Dopo la morte di Ferrante III, avvenuta il 17 genn. 1678, suo cognato, don Vincenzo Gonzaga, presa in moglie Maria Vittoria, sorella di A. I., si presentò a contenderle la successione, appoggiato in tale mossa dalla Spagna; il governatore di Milano, fatta saltare in aria la cittadella di Guastalla, ai primi del 1691 minacciò d'invadere il Mantovano. Di fronte al pericolo che minacciava il ducato Ferdinando Carlo non seppe far altro che darsi alla fuga con i suoi ministri, lasciando tutto il peso della difficile ed intricata situazione ad A. I., assistita dall'inviato cesareo marchese degli Obizzi, dall'ottuagenaria Margherita d'Este, sua madre, e da pochi consiglieri. La duchessa, dando prova di rare doti di coraggio e di capacità politica, dopo aver calmato con la sua fermezza il timore e la confusione prodottisi fra i Mantovani, intraprese con molta abilità lunghi e difficili negoziati con il governatore di Milano, il conte di Fuensalida, negoziati che grazie all'abile condotta dell'abate veneziano Vincenzo Grimani, il futuro viceré di Napoli, e all'arrendevolezza del nuovo governatore, il marchese di Leganés, si conclusero nel giugno 1691 con l'accordo di Gazzuolo.
Per l'intrinseca debolezza della sua posizione interna e la vigliaccheria propria del suo carattere, Ferdinando Carlo affidò la reggenza ad A. I. in un'altra occasione ancor più difficile, e pericolosa. Nel 1702, durante la guerra di successione di Spagna, divenuto il ducato uno dei campi di lotta, Filippo V di Spagna ed il principe Eugenio di Savoia combattevano per l'occupazione delle già contese terre di Luzzara e Bozzolo. Di nuovo ad A. I. venne lasciato l'incarico di risolvere la situazione. Assistita dal Signor de Liesse, cogliendo l'occasione della morte del principe Gian Francesco Gonzaga di Bozzolo, la duchessa inviò il marchese Ardizzoni ed il questore Ferdinando Sordi ad occupare quelle terre. Nello stesso tempo, inoltre, supplicava insistentemente l'imperatore di concederle anche il ducato di Sabbioneta.
L'anno dopo, nel novembre 1703, A. I. moriva senza che il duca suo marito, lontano da lei e forse non scontento della sua morte, le inviasse la benché minima dimostrazione di riconoscenza e di rispetto.
Bibl.: L. Carnevali, Anna Isabella Gonzaga, in Archivio storico lombardo, XIII(1886), pp. 379 394; G. Fochessati, I Gonzaga di Mantova e l'ultimo duca, Milano 1930, pp. 193, 211-212, 230-232.