ANNA di Savoia, imperatrice di Bisanzio
Nata circa il 1306, da Amedeo V conte di Savoia, e da Maria di Brabante, ebbe al battesimo il nome di Giovanna, che le fu mutato nell'altro di Anna, sotto il quale è conosciuta, quando nel 1326 andò a Costantinopoli sposa di Andronico III Paleologo, e dovette fare adesione ufficiale alla chiesa ortodossa. Ebbe tre figli: Giovanni, Michele e Maria. La morte prematura dell'imperatore, nel 1341, la costrinse ad assumere la reggenza per il figlio minorenne Giovanni V. Troppo debole per dominare i partiti di palazzo, fu presto coinvolta nell'aspra guerra civile scoppiata fra il ministro Giovanni Cantacuzeno, proclamatosi imperatore a Didimotico, in Tracia (Giovanni VI), e l'ammiraglio Alessio Apocauco, del quale A. subì passivamente l'influsso. Quando Giovanni VI, nel 1347, occupò la capitale, l'imperatrice riuscì abilmente a conservare il trono al figlio, acconsentendo che sposasse Elena Cantacuzeno, figlia dell'usurpatore. Giovanni V e Giovanni VI furono imperatori colleghi, ma lentamente A. riuscì a scalzare le basi della potenza del Cantacuzeno, che, isolato, nel 1354 abdicò e si ritirò in un convento. A. sia presso il marito, sia presso il figlio rappresentò energicamente la tendenza favorevole ad un accordo con la Santa Sede per l'unione delle chiese e si adoperò a tale scopo, sebbene inutilmente, con ambascerie e corrispondenze. Ma tale sua attività destò diffidenze ed opposizione presso i Bizantini, ed aspri giudizî noi troviamo su lei negli storici del tempo. Verso il 1358, A. fece un lungo viaggio in Italia ed in Francia; la sua morte deve essere avvenuta dopo il suo ritorno a Bisanzio, verso il 1360.
Bibl.: D. Muratore, Una principessa sabauda sul trono di Bisanzio, in Mémoires de l'Académie de Savoye, s. 4ª, XI (1908); sulla sua partecipazione alle trattative religiose, J. Gay, Le pape Clément VI et les affaires d'Orient, Parigi 1904.