Pseudonimo della scrittrice italiana Lucia Longhi Lopresti (Firenze 1895 - Ronchi, Massa, 1985). Redattrice della sezione letteraria della rivista Paragone, diretta dal marito R. Longhi. Temperamento critico (testimoniato da scritti di storia dell'arte, di letteratura e di cinema) e lirico insieme, i suoi racconti e romanzi mirano a cogliere (sull'esempio di E. Cecchi) i riflessi arcani e magici di una realtà storica e immediata, della sensibilità e della fantasia: Itinerario di Paolina, 1937; Il coraggio delle donne, 1940; Sette lune, 1941; Le monache cantano, 1942; Artemisia, 1948 (da cui ella stessa ha tratto un dramma in tre atti, Corte Savella, 1960); Le donne muoiono, 1952; Il bastardo, 1953 (n. ed. col titolo La casa piccola, 1961); Allarme sul lago, 1954; La monaca di Sciangai, 1957; Le mosche d'oro, 1962; Campi elisi, 1963 (raccolta dei suoi racconti migliori); Noi credevamo, 1967; Je vous écris d'un pays lointain, 1971; La camicia bruciata, 1973; Da un paese vicino 1975. Infine, l'autobiografico Un grido lacerante, 1981. Fra i suoi scritti critici: Lorenzo Lotto, 1953; Fra Angelico, 1953; Diego Velázquez, 1955; C. Monet, 1956; Opinioni, saggi e appunti letterarî, 1961.