Vedi ANKARA dell'anno: 1958 - 1973 - 1994
ANKARA (v. vol. I, p. 398)
Durante l'ultimo ventennio l'attività edilizia nella moderna A. ha favorito la scoperta di alcuni resti dell'antica Ancyra. L'estensione della città odierna copre anche insediamenti antichi del suburbio, dei quali pure si darà notizia. Le nuove scoperte non hanno aggiunto molto alle nostre conoscenze della città per il periodo compreso fra il Paleolitico e il Bronzo Antico; tuttavia alcuni nuovi insediamenti, come Durupınar (Neolitico, VI millennio?), lungo l'autostrada A.-Konya-Adana, Kargaborkaya, Şehitali e Balıkuyumcu, lungo l'autostrada A.-Eskişehir (Antico e Tardo Calcolitico, V-IV millennio), sono stati scoperti nel corso di ricognizioni.
Nel periodo del Bronzo Antico (III millennio a.C.) il numero di siti conosciuti aumenta nettamente. Come in tutta l'Anatolia, ad A. e nelle zone adiacenti, ogni vallata fertile fu occupata da centri urbani situati su alture (hüyük), secondo un sistema di insediamento tipico del Bronzo Antico.
Dopo lo scavo di A.-Koçumbeli nel 1964, nel 1986 fu scavato il sito di Yumurtatepe nel distretto di Demetevler e venne scoperto un edificio circolare che trova dei paralleli con quelli ritrovati a Karaoğlan e Etiyokuşu. Inoltre l'ascia di pietra rinvenuta tra i detriti dello scavo del teatro di Α., si ritiene che possa provenire dalla collina di Kale. La figurina di Hasanoğlan datata alla fine del III millennio a.C. è tuttora molto importante per il fatto di essere la sola prova delle relazioni tra A. e la regione del Kızılırmak (Halys).
Negli anni recenti, nessun materiale datato al periodo dell'Antico o del Nuovo Regno ittita è stato ritrovato nel centro di Ankara. Tuttavia, a una certa distanza da Α., sulla collina di Balıkhisar (sulla strada di Esenboğa) sono stati rinvenuti materiali che hanno i loro paralleli nei ritrovamenti dai livelli del II millennio a.C. di Bitik e Karaoğlan. Considerata l'ampiezza di questi insediamenti, che sono di dimensioni urbane, unitamente al famoso monumento ittita a Gâvurkale e all'insediamento relativo, è assai probabile che una guarnigione ittita fosse installata ad Α., a causa della sua posizione strategica all'incrocio delle direttive stradali N-S ed E-O.
Non c'è diversità tra i periodi ittita e neo-ittita in termini di insediamenti e ritrovamenti. I «rilievi di Ankara» e la «Cibele» - la discussione al loro riguardo ancora non è terminata - che denotano influenze ittite, assire e frigie e il rilievo ritrovato di recente a Etlik (Ankara), raffigurante Cibele con un genio, fanno pensare che ci fosse ad A. quanto meno una popolazione neo-ittita contemporanea a quella frigia.
Concordemente ai dati che forniscono le fonti antiche e le tracce archeologiche, è evidente un'importante occupazione frigia ad Ankara. Tre dei tumuli di Beştepe aperti recentemente sono molto importanti sia per il loro materiale sia per i loro riti funerari. Inoltre, la scoperta di alcune tombe frigie sotto le fondazioni dell'ospedale di Hacettepe ha rivelato anche l'esistenza di un'altra necropoli relativa a quella popolazione. La ceramica ritrovata ad A. (Yalıncak) e nelle sue vicinanze, nonché l'estesa città frigia scavata a Hacıtuğrul-Karahöyük, sono elementi che convergono tutti nell'indicare la presenza in quest'area di insediamenti frigi assai importanti e numerosi. Il periodo di distruzione dell'insediamento di età frigia rimane ancora oscuro.
Mancano anche, all'interno del sito, ritrovamenti relativi al periodo che intercorre tra l'invasione dei Cimmeri e il momento in cui il centro fu sottoposto al dominio dei Lidi. Una sepoltura nell'area della necropoli achemenide all'interno dei confini di Yenimahalle al ventesimo km dell'autostrada A.-Istanbul, a Sarayköy, ha fornito ricco materiale con caratteri lidi e scitici, venendo a colmare parzialmente questo vuoto di informazioni. È peculiare il fatto, che A. non abbia materiali achemenidi, sebbene la città sia collocata sul percorso della «Strada Reale». Prescindendo da Saray, gli insediamenti persiani più vicini sono a Hacıtuğrul-Karahöyük e a Gordion.
Nonostante il fatto che A. sia stata la capitale della Galazia, gli unici materiali di questo periodo sono alcune monete. Scavi di siti già esplorati sono stati condotti nel villaggio di Karalar, una delle fortezze galate (antica Bloukion) ma non sono venute alla luce altre testimonianze. La fortezza di Tabanlıoğlu, lungo la strada di Beypazaı, è stata proposta come l'altro sito dei Tolistobogi denominato Peion. Un nuovo tumulo è stato scavato a Cimşit presso Kazan.
Le scoperte degli ultimi venti anni databili al periodo romano imperiale sono piuttosto abbondanti. Al primo posto c'è il teatro con le sue ricche sculture. Fu scoperto nel 1982, sulla pendice O del castello di Ankara. Tre iscrizioni ritrovate nella città avevano già informato della presenza in questo sito di almeno un teatro, ma la localizzazione rimaneva incerta. Il teatro recentemente scoperto è collocato non lontano dal centro della città, dove erano anche dislocati altri edifici pubblici, come il Tempio di Augusto. Sebbene non ancora completamente scavato, il suo impianto si è rivelato essere quello tipico del teatro romano, con l'orchestra semicircolare e il thèatron con due diazòmata. Molto probabilmente fu eretto nella prima metà del I sec. d.C., subendo poi rifacimenti nel III sec. e nel periodo tardo-romano (IV sec.?). Nel corso del secondo rinnovamento, lo spazio dell'orchestra fu trasformato per ospitare giochi acquatici.
Scavi condotti per le fondazioni di una costruzione moderna (Kıraner Han) hanno rivelato alcune parti della vasca di un edificio circondato da arcate e condutture idriche, collocato in direzione meridionale rispetto alla via colonnata tra il Tempio di Augusto e le Terme di Caracalla. Esso era collegato a opere idriche quali terme o ninfei.
Nel 1985, a S delle Terme di Caracalla, fu ritrovata parte di un edificio a blocchi ben tagliati di andesite. La funzione del muro, che si estende verso due aree che non sono state ancora scavate, non è chiara. Molto probabilmente si tratta dello stilobate di una stoà o di un'agorà.
Un gruppo di strutture datate al periodo bizantino sono state portate alla luce nella parte orientale e nei livelli superiori dell'edificio menzionato sopra. Ampi complessi edilizi, su entrambi i lati della strada, danno la conferma che doveva esistere un vasto quartiere bizantino nel settore NO della città.
Bibl.: D. French e altri, Ankara 50 (The Ankara Society for Promotion of Tourism Antiquities and Museums Publication, 5), Ankara 1974; N. Firatli, Bibliographia. Ankara 50. A Guide to the City and District, in Belleten, XL, 1977) p. 589; S. Aktüre e altri, Tarih içinde Ankara Eyliil 1981 Seminer Bildirileri («Comunicazioni al Seminario «Ankara nella storia», Settembre 1981»), Ankara 1984; E. Akurgal, Anadolu Uygarliklan. Ankara («Le civiltà dell'Anatolia. Ankara»), Istanbul 1989, pp. 508-512.
Prima Età del Ferro: H. G. Güterbock, Kleine Beitrāge zum Verständnisse der Ankara Reliefs, in BaM, VII, 1974, pp. 97-99; S. Buluç, Ankara Frig Nekropoliinde iiç Tümülüs buluntusu («Ritrovamenti da tre tumuli della necropoli frigia di Ankara») (diss.), Ankara 1979; S. Buluç, E. Atasoy, Metallurgical and Archaeological Examination of Phrygian Objects, in AnatSt, XII, 1982, pp. 157161; F. Naumann, Die Ikonographie der Kybele in der phrygischen und der griechischen Kunst (IstMitt, Suppl. 28), Tubinga 1983, pp. 32, 70, 75, 120, n. 19; I. Bayburtluoglu, Ankara-Saray köyiindeki bir Pers mezanmn buluntulan («Ritrovamenti da una tomba persiana del villaggio di Saray-Ankara»), in First Iron Age Symposion, Izmir 1984 (non pubblicato); S. Buluç, Ankara Kabartmalari («Bassorilievi da Ankara»), in IX. Türk Tarih Kongresi. Ankara 1981, Kongreye sunulan Bildiriler, Ankara 1986, I, pp. 423-433; F. Prayon, Phrygische Plastik. Die früheisenzeitliche Bildkunst Zentral-Anatoliens und ihre Beziehungen zu Griechenland und zum Alten Orient (Tübingener Studien zur Archäologie und Kunstgeschichte, 7), Tubinga 1987.
Ellenismo, regno galata: S. Mitchell, Blucium and Peium: The Galatian Forts of King Deiotarus, in AnatSt, XXIV, 1974, pp. 61-77; T. Saatçi, Karalar Καζιsi («Lo scavo di Karalar»), in Anadolu Medeniyetleri Müzesi 1986 Ytlltgi, pp. 19-22, 30-33.
Tarda antichità ed età bizantina: E. Bosch, Quellen zur Geschichte der Stadt Ankara im Altertum (Türk Tarih Kurumu Yayinlarindan, VII, 46), Ankara 1967; D. French, A Study of Roman Roads in Anatolia, in AnatSt, XXIV, 1974, pp. 143-149; C. Foss, Late Antique and Byzantine Ankara, in DOP, XXXI, 1977, pp. 30-87; S. Mitchell, Ancyra. R.E.C.A.M. Notes and Studies No. ι. Inscription of Ancyra, in AnatSt, XXVII, 1977, pp. 63-103; D. French, The Roman Road-System of Asia Minor, in ANRW, II, 2, 1980, pp. 698-729; K. Belke, Galatien und Lykaonien (Tabula Imperi Byzantini, 4), Vienna 1984, pp. 126-130; Í. Bayburtluoglu, Ankara Antik Tiyatrosu («Il teatro antico di Ankara»), in Anadolu Medeniyetleri Müzesi 1986 Yilhgi, pp. 9-23.
(İ. BayburtluoĞlu)
Museo delle civiltà anatoliche (v. s 1970, p. 58). Negli anni '70 al corpo centrale è stata aggiunta una nuova ala intorno al salone centrale, in parte abbattendo i magazzini che circondavano l'edificio e in misura minore conservandoli. Le collezioni, che provengono da tutti gli scavi anatolici, sono organizzate secondo un criterio cronologico. All'inizio si trovano i materiali del Paleolitico e del Neolitico con particolare riferimento a quelli di Çatal Hüyük e di Hacılar. Per la prima località è stato ricostruito uno dei numerosi sacelli con affreschi e protomi taurine. Segue la parte dedicata all'Età del Bronzo Antico con i materiali preziosissimi delle tombe principesche di Alaca Hüyük e di altre località minori di questo periodo, come Mahmatlar e Horoztepe. La galleria di fondo è riservata ai trovamenti del periodo delle colonie assire di Cappadocia (Età del Bronzo Medio), con alcuni esempi di tavolette in caratteri cuneiformi provenienti dagli archivi dei mercanti assiri di Kültepe, e dell'Età del Bronzo Tardo, con particolare riguardo alla civiltà ittita (specialmente Boğazköy, Alişar Hüyük, Eskiyapar e Beycesultan). Si trovano qui anche i vasi di Inandık e Bitik, che costituiscono un caposaldo per la produzione ceramica figurata di questo periodo. La galleria laterale ospita parte dei rinvenimenti del Grande Tumulo di Gordion, espressione principe della produzione frigia, in particolare per quello che riguarda il mobilio in legni intarsiati, e alcuni materiali del periodo urarteo (Toprakkale di Van, Kaylıdere e Adilcevaz), tra cui uno dei pilastri figurati del tempio di quest'ultima località. L'ultima sezione conserva una piccola esposizione di oggetti del periodo ellenistico e romano, tra cui il famoso ritratto clipeato di Traiano in bronzo dorato.
Sino agli anni '60 il museo di A. ha funzionato come elemento centrale, a scapito di quello di Istanbul, per la mancanza di musei locali (salvo alcuni regionali come quello di Adana). Con la costruzione di musei in ogni capoluogo di provincia, il museo di A. ha assunto la funzione di principale elemento di esposizione per tutte le civiltà anatoliche sino al periodo selgiuchide e ottomano.
Bibl.: R. O. Arik, L'histoire et l'organisation des Musées Turcs, Istanbul 1953; R· Temizer, Le musée des civilisations anatoliennes, Ankara 1981.
(P. E. Pecorella)