animoso
. Questo aggettivo è presente soltanto in If X 37, là dove D., all'apparire di Farinata, dice che l'animose man del duca e pronte lo spinsero tra le sepulture a lui. Gli antichi commentatori, quando non trascurano la glossa, riferiscono a. per ipallage a Virgilio: " idest manus Virgilii, qui fuit vere magnanimus " (Benvenuto; e così press'a poco l'Ottimo).
Alcuni studiosi moderni, come il Barbi, e poi altri, attribuiscono invece alla parola il valore attivo di " che davano anima, coraggio ". Il Sapegno, accettando questa interpretazione, aggiunge che qui a. " è quasi sinonimo di pronte ". In effetti l'intera espressione fa pensare a una dittologia sinonimica, e già il Boccaccio intese: " Diciamo allora le mani essere animose ', quando elle son pronte e destre all'officio il quale esse vogliono o debbon fare ". Lucida, in questo senso, la nota del Porena: " significa propriamente coraggiose; ma qui non è il caso. Vorrà dire che Virgilio lo spinge innanzi animatamente, con vivo interesse ".
Si confronti in una situazione affine (incontro di D. con un personaggio di alto rilievo) come la sollecitudine di Virgilio si esprime, tra l'altro, proprio con l'alacre appigliarsi delle mani sue sul corpo di D.: Lo duca mio allor mi diè di piglio, / e con parole e con mani e con cenni / reverenti mi fé le gambe e 'l ciglio (Pg I 48-50).