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D'APUZZO, Aniello

di Elio Catello - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 32 (1986)
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D'APUZZO, Aniello

Elio Catello

Le prime notizie di questo argentiere napoletano risalgono al 1748, anno in cui fu incaricato della esecuzione di alcuni manufatti in argento destinati alla cappella del Tesoro di S. Gennaro nel duomo di Napoli. In particolare, nelle scritture contabili dal 1748 al 1750 vengono registrati diversi pagamenti a favore del D. per "due lampade festive per li due altari laterali del nostro Tesoro, tre cornici seu bacchette avanti li tre altari, ed un piede di croce per uno de' due altari laterali del detto Tesoro" (cfr. Strazzullo, 1979).

Ancora nel corso dell'anno 1758 la Deputazione della cappella di S. Gennaro, dopo aver interpellato i migliori argentieri della città, scelse il D. per la lavorazione di otto candelieri, due croci con base e due cartegloria d'argento; l'atto, rogato per notar Aniello Capone il 3 genn. 1759, precisa che detti esemplari, la cui fattura risulta calcolata in ben 490 ducati, erano destinati a sostituire i corrispondenti manufatti in rame, ora esclusivamente destinati alla liturgia feriale. Si stabilì altresì che gli argenti ordinati dovevano essere eseguiti "secondo il disegno e manifattura dell'otto candelieri, due croci e due cartegloria di rame che si ponevano in detti due altari laterali con doverli crescere once quattro in circa d'altezza" (cfr. Catello, 1978, p. 415): in sostanza si richiedeva di ripetere i medesimi modelli realizzati da G.D. Vinaccia nel 1683. E, in effetti, i candelieri, esposti alla mostra della Civiltà del 1700 a Napoli (1980), si rifanno ai modelli del Vinaccia, differendo da essi soltanto per una più elaborata soluzione della coppa portacero.

Il D. fu anche argentiere della Real Casa di Borbone e nel 1760, per il ritardo nella elezione dei consoli della nobile arte degli orefici (causato dagli accesi contrasti derivanti dalla posizione di preminenza e dagli indiscutibili vantaggi offerti dalla carica), vennero nominati con motu proprio quattro orefici di fiducia della Real Casa, fra i quali appunto il D'Apuzzo. Il nome del maestro si trova poi indicato negli inventari dei preziosi della famiglia Caracciolo di Brienza, compilati nel 1773 da Giacomo Morrone (conservati nell'Archivio di Stato di Napoli: cfr. Catello, 1979, p. 431), a riprova che egli fu anche argentiere di quella nobile famiglia.

Non è stato ancora individuato con certezza il marchio del D., in quanto gli argenti ampiamente documentati del Tesoro di S. Gennaro non recano alcun bollo, e una croce d'argento da lui eseguita per la chiesa dello Spirito Santo ad Ischia nel 1761 ha un punzone illeggibile.

Bibl.: E. e C. Catello, Argenti napol. dal XVI al XIX sec.,Napoli 1973, pp. 92, 132, 190; La cappella del Tesoro di S. Gennaro, Napoli 1978, pp. 101, 112, 148, 415; F. Strazzullo, La real cappella del Tesoro di S. Gennaro, Napoli 1979, pp. 57 s.; E. e C. Catello, in Civiltà del '700 a Napoli (catal.), II, Napoli 1980, pp. 224, 431.

Vedi anche
altare Superficie piana, talvolta a livello del suolo, più spesso elevata, su cui si compiono sacrifici (semplici offerte o immolazioni di vittime) alla divinità. È compreso nel numero delle installazioni rituali della maggior parte delle religioni conosciute.  antichità I primi esempi di altare, risalenti ... cappella architettura Edificio di culto di piccole dimensioni, isolato in modo da costituire un corpo autonomo; o ambiente, più o meno importante per forme e dimensioni, compreso, con la stessa destinazione di culto, nell’ambito di un maggiore e più complesso organismo architettonico, come la cappella di un palazzo ... oreficeria L’arte di lavorare i metalli nobili e le pietre preziose per farne gioielli, oggetti d’ornamento, d’arredamento o di culto. 1. Tecniche di lavorazione I metalli che sono impiegati nella fabbricazione degli oggetti di oreficeria sono oro, argento e platino. Il platino è sempre usato puro; l’oro e l’argento ... rame Elemento chimico, numero atomico 29, peso atomico 63,55, simbolo Cu; metallo molto duttile e malleabile, più tenace del ferro e ottimo conduttore del calore e dell’elettricità. chimica 1. Caratteristiche Il rame naturale è una miscela dei due isotopi stabili 6329Cu (69,1%) e 6529Cu (30,9%) e si trova ...
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d, D
d, D D (di, ant. o region. de 〈dé〉) s. f. o m. – Quarta lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola deriva, attraverso il delta greco (Δ), dal dalet fenicio; dall’originaria capitale si sono svolte poi, tanto nell’alfabeto latino...
patte d’oie
patte d'oie patte d’oie ‹pat du̯à› locuz. fr. (propr. «a zampa d’oca»). – Zampa di gallina, nel senso delle rughe che si formano all’angolo esterno dell’occhio.
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