ORVIETO, Angiolo
Poeta, nato a Firenze il 18 giugno 1869. Vagheggiatore melanconico, ma non triste né amaro, di un'imprecisabile felicità, ha una sua forma poetica essenzialmente basata sulla musicalità, seguendo la scia di Giovanni Pascoli, ma non ignaro neppure dei duecentisti e quattrocentisti. Dai lirici inglesi dell'Ottocento, dei quali ha dato personalissime traduzioni, ha derivato anche la sapienza di trasformare la leggenda in poemetti musicali, talvolta deliziosi, se pure non immuni da ricercatezze più o meno dissimulate. Ha lungamente viaggiato per l'Europa, l'America, l'Asia, racchiudendo le sue impressioni in poesie, che sono, però, generalmente, non più che poetici appunti di viaggio. Fu il principale fondatore del Marzocco sul quale scrisse notevoli articoli letterarî e della Società Leonardo da Vinci. È presidente della Società papirologica italiana, tesoriere della Società Dantesca italiana, ecc.
Scritti: La filosofia di Senofane. esposizione critica (Firenze 1899). Poesie: La sposa mistica (ivi 1893); La sposa mistica - Il velo di Maya (Milano 1898); Verso l'Oriente (ivi 1902); Le sette leggende (ivi 1912); Primavere della Cornamusa (Firenze 1925); Il vento di Sion (ivi 1928); Il gonfalon selvaggio (Milano 1934). Traduzioni dall'inglese: Poesie d'amore e d'incanto (Firenze 1923). Ha composto i libretti Chopin (1901) e Mosè (1905) per il maestro Refice.