INNOCENZI, Angiolo
Nacque a Fano il 25 ott. 1810 da Giuseppe, mastro muratore, e da Caterina Savelli.
L'incertezza sulla forma del nome (Arcangelo o Angiolo Innocenti o Innocenzi) trae forse origine dalla quasi omonimia con tale Arcangelo Innocenzi, di diverso casato, nato a Fossombrone nel 1761, ma anch'egli architetto e attivo nella cittadina marchigiana.
La figura dell'I. rimane eminentemente legata al rifacimento della chiesa di S. Francesco in Fano.
I più recenti studi sull'argomento parrebbero confermare quanto riportato da Tomani Amiani, secondo il quale l'I. avrebbe gestito il progetto sotto il profilo strutturale, mentre a G. Ferroni sarebbe stato affidato l'apparato decorativo.
L'I. modificò la planimetria del tempio, ponendo una sola abside al termine della navata in luogo delle tre preesistenti, e innalzò le murature perimetrali (sembrerebbe senza provvedere a rafforzarne le fondazioni) di circa 9 m, al fine di potervi appoggiare la grande volta a botte lunettata che andava a sostituire le originarie capriate lignee di copertura. Pose quindi semicolonne scanalate sormontate da capitelli corinzi al posto dei pilastri che scandivano le pareti longitudinali: tutto ciò conferì all'insieme, unitamente alla decorazione ideata da Ferroni, un'impronta marcatamente neoclassica. Il radicale intervento posto in essere dall'I. stravolse, peraltro, l'impianto trecentesco dal punto di vista dimensionale oltre che stilistico, rendendo il tempio elemento assolutamente emergente rispetto al tessuto edilizio circostante.
Riaperta al culto nel 1850, la chiesa subì gravi danni a seguito del sisma del 1930; la copertura venne interamente demolita e, con essa, quasi tutto ciò che restava della sopraelevazione ottocentesca. Sono ancora allo studio alcune ipotesi per il recupero del complesso.
Nel medesimo periodo l'I. venne incaricato - insieme con il riminese F. Morolli, architetto comunale - di redigere un progetto per la ricostruzione del teatro della Fortuna in Fano, realizzato nel secolo XVIII su progetto di G. Torelli e posto al piano superiore del medioevale palazzo della Ragione, la cui utilizzazione era stata interdetta a causa delle condizioni ormai fatiscenti.
I progettisti, "entrambi dotati di buoni studi nell'arte del costruire" (Tomani Amiani, p. 291), elaborarono nel 1841 due differenti soluzioni progettuali. La prima prevedeva il mantenimento del complesso medioevale e la costruzione del nuovo teatro sull'area situata posteriormente a esso. L'edificio ideato dall'I. e da Morolli sarebbe stato posto parallelamente rispetto al palazzo della Ragione; e una nuova strada, di larghezza piuttosto ridotta e col medesimo orientamento, avrebbe separato come una sorta di cesura i due fabbricati che ne sarebbero risultati giustapposti, così da rendere interamente leggibile l'originaria volumetria della struttura più antica accanto al nuovo edificio. Il secondo progetto avrebbe invece comportato la totale demolizione del palazzo della Ragione e della adiacente torre civica di G.F. Buonamici, e la costruzione sull'area ormai libera del nuovo teatro, dotato di ampi portici lungo il lato prospiciente la piazza Maggiore (oggi XX Settembre); tra le indicazioni progettuali era infine una nuova torre campanaria con orologio - tripartita, con basamento a bugnato - da erigersi in luogo dell'arco Borgia-Cibo.
Approvata quest'ultima soluzione nel 1841, la vicenda venne sospesa a causa del pronunciamento negativo da parte della commissione generale di Antichità e Belle Arti, dichiaratasi contraria alla demolizione. La soluzione progettuale dell'I. venne definitivamente abbandonata; il nuovo teatro della Fortuna fu in seguito realizzato su disegno di L. Poletti e inaugurato nel 1863.
Va rilevato, peraltro, come entrambe le proposte dell'I. e di Morolli fossero degne di interesse, per l'impostazione progettuale "moderna" che i due architetti seppero conferire loro, avendo concepito il teatro non come un organismo conchiuso in se stesso (come lo intenderà, del resto, Poletti), ma posto in rapporto dialettico con il contesto urbano, sia esso l'edificio preesistente o la piazza Maggiore.
Attribuibile all'I. è pure la nuova facciata del cinquecentesco palazzo Tomani nella piazza Costanzi, caratterizzata dall'uso di un mattone a faccia vista - comune peraltro a molti edifici del centro storico di Fano - dalla particolare tonalità rosata, con portone centrale inquadrato da paraste e cornicione a coronamento.
Non sono note attualmente ulteriori realizzazioni riferibili con certezza all'I.: Battistelli (Architettura ed edilizia…, p. 490) ipotizza che questi possa aver anteposto all'attività di architetto quella di imprenditore, con la quale per numerosi anni avrebbe avuto un ruolo determinante, in Fano, nell'ambito della cosiddetta edilizia minore.
Il 21 genn. 1855 l'I. sposò Giovanna Battista Gasperini, nativa di Senigallia, dalla quale ebbe cinque figli.
L'I. morì a Fano il 21 marzo 1883.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Pesaro, sez. di Fano, Fano, Arch. stor. comunale, Anagrafe napoleonica. Registro dei nati anno 1810, p. 142; Ruolo della popolazione esistente nella cura della cattedrale fatto nel mese d'ottobre dell'anno 1811, cc. n.n.; Archivio notarile, Notaio M. De Angelis, X, anno 1852, parte II, Atti tra vivi, rep. 2409, p. 1; Fano, Arch. stor. diocesano, Parrocchia della cattedrale, Registri di battesimo, matrimonio, morte, ad annum; S. Tomani Amiani, Guida storico artistica di Fano… coll'aggiunta di varie illustrazioni sopra alcuni monumenti patrii di diversi autori (1853), a cura di F. Battistelli, Pesaro 1981, pp. 14, 44, 181, 187, 207, 223, 291; C. Selvelli, Fano e Senigallia, Bergamo 1931, pp. 32, 100; O.T. Locchi, La provincia di Pesaro e Urbino, Roma 1934, pp. 477, 481; A. Mabellini, La demolizione del palazzo della Ragione di Fano deliberata nel 1841 per la costruzione del nuovo teatro della Fortuna. Appunti di archivio, in Studia Picena, XIV (1939), pp. 105-118; A. Busiri Vici, Il neoclassico ed altri movimenti dell'Ottocento nelle Marche, in Atti dell'XI Congresso di storia dell'architettura,Pesaro… 1959, Roma 1965, p. 518; F. Battistelli, Piani e progetti ottocenteschi per piazza XX Settembre, in Fano, Notiziario di informazione sui problemi cittadini, 1975, n. 4, suppl., passim; Id., Architettura ed edilizia fra neoclassicismo ed eclettismo, in Arte e cultura nella provincia di Pesaro e Urbino dalle origini a oggi, a cura di F. Battistelli, Venezia 1986, pp. 483, 485, 490, 501, 525; M. Angeloni - L. Di Loro - S. Sgarzini, Architettura invisibile. La chiesa di S. Francesco a Fano, Fano 1993, pp. 20, 42, 44; F. Mariano, Architettura nelle Marche. Dall'età classica al liberty, Firenze 1995, p. 461; G. Bonaccorso, Ferroni, Giuseppe, in Diz. biogr. degli Italiani, XLVII, Roma 1997, p. 213; F. Battistelli - G. Boiani Tombari - L. Ferretti, Il teatro della Fortuna in Fano. Storia dell'edificio e cronologia degli spettacoli, I, Fano 1998, pp. 160-164, 166, 176, 202.