FILIPPI, Angiolo
Nacque a Firenze da Ermanno, medico, e da Rosa Bicchi il 23 ott. 1836. Studiò medicina e chirurgia nell'università di Pisa, ove si laureò il 16 luglio 1858; completò poi i corsi teorico-pratici a Firenze, conseguendo la matricola chirurgica il 30 ott. 1860 e quella medica il 5 luglio dell'anno successivo. Prestò quindi servizio come medico interno nell'ospedale di S. Maria Nuova per tre anni, salvo una breve interruzione dovuta alla sua partecipazione alle campagne del 1859-60.
Durante il lungo tirocinio ospedaliero, il F. fu allievo di illustri maestri: A. Ranzi, G. Regnoli, C. Palamidessi in chirurgia, G. Pellizzari in anatomia patologica. Ben presto si distinse per il grado di preparazione raggiunto, conseguendo il titolo di chirurgo primario supplente nell'ospedale di S. Maria Nuova. Nel 1865 prestò la sua opera in soccorso delle popolazioni colpite dall'epidemia di colera ad Ancona, San Severo, Apricena. Nel 1866 fu in campo a Custoza, nelle file dell'esercito regolare, meritando una menzione onorevole. Nello stesso anno vinse il concorso per aiuto dissettore di anatomia patologica a Firenze, quindi nel 1867 divenne titolare dissettore, mantenendo poi la qualifica fino al 1875. Intanto, seguendo i suggerimenti del suo maestro Pellizzari, si andava orientando verso lo studio della medicina legale: il 10 ott. 1874, infatti, conseguì la libera docenza, tenne il primo corso privato della disciplina nell'anno accademico 1874-75 e il 13 dic. 1875 fu nominato libero docente con effetti legali. Il 30 genn. 1876 fu nominato aiuto medico alla cattedra di medicina legale e igiene dello studio fiorentino, diretta da R. Bellini, che, in seguito alla collaborazione col F., si occupò poi prevalentemente di tossicologia, con particolare riguardo alla medico-forense.
Incaricato dell'insegnamento e della direzione della cattedra il 14 febbr. 1878, dopo la morte del Bellini, il F. nel 1879 vinse il concorso per professore straordinario della stessa disciplina nell'università di Bologna, ma preferì rimanere a Firenze. Successivamente nell'Istituto fiorentino il F. fu nominato professore straordinario il 1º nov. 1880 e, superato il relativo concorso, ordinario e titolare di cattedra l'11 genn. 1884. Durante il suo magistero il F. fu anche direttore del reparto tossicologico dell'ospedale di S. Maria Nuova ed ebbe inoltre la facoltà di utilizzare a scopo didattico e di ricerca scientifica qualsiasi caso di interesse medico-legale accolto nelle astanterie del nosocomio.
Sorretto dall'ottima formazione anatomopatologica maturata alla scuola del Pellizzari e indirizzato allo studio degli aspetti di interesse forense nell'indagine tossicologica dalla sua collaborazione col Bellini, il F. seppe mirabilmente approfittare dell'enorme quantità di materiale dimostrativo e di ricerca offertogli dai reparti ospedalieri. Suo grande merito fu l'aver orientato la medicina legale su una via del tutto nuova: quella pratico-clinica, tendente cioè a studiare il singolo caso con i metodi propri della medicina clinica e a ricondurne poi le conclusioni diagnostiche nell'ambito del giudizio medico-legale. Prioritario fu il suo contributo alla conoscenza della semeiotica medico-legale quale indispensabile strumento per lo studio e la corretta valutazione dei fatti osservati: lesioni, traumi, cause di morte, violenza carnale, pratiche abortive. Per suo merito l'Istituto di studi superiori fiorentino divenne così un importante centro di studi di traumatologia e di tanatologia, imponendosi all'attenzione della comunità scientifica.
Lasciò varie opere, trattati e lavori pubblicati su riviste scientifiche. Collaborò col Bellini ai quattro volumi di Biblioteca medico-legale, editi a Pisa nel 1877-78, come autore del II e del IV: Manuale di tanatologia e traumatologia e Afrodisiologia civile e criminale. Venere forense. Della varietà e vastità di temi medico-forensi ai quali dedicò la sua attenzione sono espressione le sue numerose pubblicazioni; delle più significative si ricordano qui: Considerazioni di pratica medicoforense su un caso di frattura spontanea intrauterina del cranio di un feto, in Imparziale (Firenze), XIX (1879), pp. 393-403, 421-427, 505, 533, 561-564; Caso di morte per autostrangolamento, in Riv. sper. di freniatria, V(1879), pp. 289-332; Uomo o donna?, in LoSperimentale, XLVII (1881), pp. 536-551; Caso di suicidio per respirazione di vapori di cloroformio, ibid., XLIX (1882), pp. 593-606; Della morte in compendio dopo lesioni violente per sé non gravi né mortali, ibid., LI (1883), pp. 468-491, in collaborazione con V. Brigidi; Cordoni e quarantene, ibid., LIV (1884), pp. 317-334; Sulla velenosità o meno della fucsina pura; parere medico legale, in Riv. sper. di freniatria, X (1884), pp. 193-221. Molto noti fra gli studenti e gli specialisti furono i trattati scritti dal F. anche in collaborazione con i suoi allievi: Principii di medicina legale per gli studenti di legge ed i giurisperiti, Firenze 1889; Manuale di medicina legale conforme al nuovo codice penale per medici e giuristi, I-II, Milano 1889, con A. Severi e A. Montalti; Trattato di medicina legale, conforme al diritto italiano costituito, ibid. 1902, con A. Severi. A. Montalti, L. Borri, C. Biondi.
Il F. fu anche un cultore di storia della medicina: di particolare importanza fu il suo studio La storia della scuola medico-chirurgica fiorentina, pubblicato dopo la sua morte in Riv. di storia delle scienze mediche e naturali, s. 3, XIV (1923), pp. 7-14; XV (1924), pp. 45 ss., 215-224, 369-373; XVI (1925), pp.18-25, 217-224, 327-332; XVII (1926), pp. 145-15 1, 233-259.
Morì a Firenze il 30 dic. 1905.
Fonti e Bibl.: Necrologi, in Il Marzocco, 7 genn. 1906; in R. Istituto di studi superiori pratici e di perfezionamento in Firenze. Annuario per l'anno acc. 1906-07, Firenze 1907, pp. 90 s.; in Il Policlinico, sezione pratica, XIII (1906), p. 31; in The Lancet, LXXXIV (1906), p. 130; A. F., in Lo Zacchia. Omaggio ... dei discepoli..., Firenze 1879, pp. VII s., IX-XIV (con elenco delle pubblicazioni); L. Borri, Cenno biografico di A. F., in Trattato di medicina legale..., I,Milano 1922, pp. VII-XVIII; F. Leoncini, Ricordi della scuola fiorentina di medicina legale, in Riv. di storia delle scienze mediche e naturali, s. 3, XVI (1925), pp. 237-267; Id., A. F. e la storia della medicina, in Atti della riunione sociale della Soc. ital. di storia delle scienze mediche e naturali, Firenze ... 1941, Sansepolcro 1942, pp.121-129; C. Puccini, Introduzione allo studio della storia della medicina legale. Ricerche e problemi, a cura di D. Fonseca, Galatina 1987, p. 44; I. Fischer, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte... [1880-1930], I, p. 405; Encicl. Italiana, XV, pp. 291 s. Sull'evoluzione della medicina legale si veda: A. Pazzini, Storia dell'arte sanitaria dalle origini a oggi, II,Torino 1974, pp. 1500-1503; Encicl. medica ital., VIII,coll. 1289-1293, sub voce: Legale medicina.