VLÁCHOS, Ángelos ("Αγγελος Βλάχος)
Letterato greco, nato ad Atene nel 1838, ivi morto nel 1920. Studiò legge ad Atene e in Germania; ebbe importanti cariche politiche; dal 1887 al '90 fu ambasciatore a Berlino. Nel 1898 gli fu affidata da Giorgio I la direzione del Βασιλικὸν ϑέατρον, che lasciò prima dell'inaugurazione di esso e poi riprese nel 1906. Contribuì notevolmente, e in molti campi, alla rinascita della cultura neoellenica con opere originali e con traduzioni dall'inglese, francese, tedesco, italiano.
Assertore della lingua pura, le sue poesie ('Ηώς "Aurora", 1857; Φειδίας καὶ Περικλῆς, poemetto lirico, 1863; Στίχοι, "Versi", 1865; Λυρικὰ ποιήματα, 1875, ecc.) sono freddamente accademici; e il, suo punto di vista sulla questione della lingua è spesso evidente nei suoi saggi critici (su P. Soũtsos, 1874; G. Tertsétēs, 1875; G. Zalakóstas, 1877, A. Soũtsos, 1877, ed altri). Tradusse da Sofocle, Lamartine, Heyse, Goethe, Lessing, Heine, Racine. Shakespeare, ecc. Tra le molte opere di erudizione sono da ricordare un dizionario greco-francese (1897; 2ª ed., 1909), e la traduz. della storia greca di C. Mendelssohn-Bartholdy (voll. 2, 1872-76). Ma soprattutto importante fu la sua opera per il teatro greco, cui diede commedie originali (Κωμῳδίαι, 1871) e traduzioni. Del repertorio italiano tradusse e fece rappresentare Una bolla di sapone di Bersezio e Le due dame di P. Ferrari.