Scrittore greco (Nauplia 1907 - Atene 1979); collaboratore e promotore di importanti riviste, tra cui Τὰ νέα γράμματα ("Lettere nuove"), direttore (dal 1944) del Teatro Nazionale. Nella sua opera narrativa si riflette lo stato d'inquietudine della società greca in seguito alla tragica separazione dell'Asia Minore. Conseguì il suo esito migliore col romanzo ῾Η Πριγκιπέσσα ᾿Ιζαμπώ ("La principessa Isabeau", 1945), storia d'amore ambientata nel Peloponneso al tempo della dominazione franca. Nei successivi Δίχως Θεό ("Senza Dio", 1954) e Μυστικὴ ζωή ("Vita segreta", 1957) impresse ai protagonisti, piccoli eroi borghesi sconfitti dal loro stesso disagio esistenziale, il segno della propria riflessione filosofica. Scrisse tragedie, anche in versi, ispirate per lo più al mondo bizantino (῾Ο αὐτοκράτορας Μιχαήλ "L'imperatore Michele", 1936; Θεοϕανώ "Teofanò", 1943; Θωμᾶς ὁ δίψυχος "Tommaso l'incredulo", 1962), nonché drammi riferiti a temi d'attualità (Εἴλωτης "Iloti", 1939; Τὸ μεγάλο παιχνίδι "Il grande gioco", 1944; ῾Η χυρία μὲ τὰ ἄσπρα γάντια "La signora dai guanti bianchi", 1962). Nel racconto-dossier ῾Ελληνικὴ ἑποποιία 1940-1941 ("Epopea greca 1940-1941", 1964) ricostruì le fasi dell'eroica resistenza dei Greci ai fascisti invasori. Raccolse i numerosi scritti saggistici in Προσανατολισμὸς στὸν αἰῶνα ("Orientamento verso il secolo", 1963) e Ποντοπόροι ("Navigatori", 1975).