SCARPETTI, Angelo
– Nacque in un anno imprecisato tra il 1230 e il 1240 circa, verosimilmente a Sansepolcro, dove visse e morì.
Secondo la tradizione sarebbe entrato nel 1254 nel convento, probabilmente giambonita, di Sansepolcro, coinvolto nell’unione di movimenti eremitico-pauperistici promossa da papa Alessandro IV e dal cardinale Riccardo Annibaldi, che portò alla nascita dell’Ordine degli eremiti di s. Agostino nel 1256.
Una tradizione costante (accolta nella storiografia dell’ordine, almeno dal XVII secolo, e da quella locale) lo vuole appartenente alla famiglia Scarpetti, documentata a Sansepolcro dalla seconda metà del XV secolo (si cfr. la morte del figlio di Antonio di Scarpetto, avvenuta il 6 agosto 1467; Sansepolcro, Archivio storico del Comune, s. XXXII, Libro terzo de morti, c. 25r). È incerta la partecipazione di Scarpetti alla missione di insediamento dell’Ordine in Inghilterra, tramandata da varie fonti letterarie; si basa sull’identificazione con frate Angelo dell’Etruria, citato da G. Panfilo nel XVI secolo (Pamphilus, 1581).
Morì prima del 1310, forse nel 1306.
Manca una biografia antica, ma la documentazione iconografica degli inizi del secolo XV rinvia all’esistenza di una narrazione tramandata almeno a livello orale. Si tratta di un affresco conservato nel Museo civico di Sansepolcro (ma già nella chiesa agostiniana): raffigura un frate agostiniano con il libro nella mano sinistra e in atto di benedire con la destra, e attorno otto scene della vita (quattro ben conservate, tre frammentarie e una perduta). Gli episodi più chiaramente leggibili si riferiscono a miracoli attribuiti al beato dalla letteratura successiva: liberazione di una indemoniata, guarigione del braccio paralizzato di un uomo che lo aveva colpito al volto, liberazione di un uomo ingiustamente condannato a morte, lotta tra il beato e il demonio, guarigione di un paralitico attorno al cadavere di Angelo.
Immediato e ben documentato, invece, il culto prestatogli nella sua città. Dal 1310, gli ascritti alla confraternita (mista, con fini prevalentemente devozionali) dedicata alla Vergine e al «glorioso» frate Angelo ottennero dal vicario provinciale di essere sepolti insieme ai frati eremitani (cfr. quanto evidenzia il 22 febbraio 1311 il priore generale degli eremitani Giacomo da Orte: «ad ampliandum devotionem felicis recordationis ven. fr. Angeli nostri ordinis, quem Deus multis miraculis decoravit»; G.F. Rinaldi, Libro di memorie..., 1764, pp. 13 s.).
Nel sostegno a questo culto, non è da escludere l’emulazione eremitana nei confronti dei frati minori del locale convento di S. Francesco, che d’intesa con il Comune avevano promosso la devozione per il loro confratello Ranieri da Sansepolcro (1304). Ma pur se organizzata in confraternita, la devozione per Scarpetti non assunse le caratteristiche di ‘culto civico’, e rimase limitata all’ambiente gravitante attorno al convento agostiniano. Peraltro, il culto si diffuse nella provincia umbra degli agostiniani, come attestava una statua citata dalle fonti dei secoli XVII-XVIII, esistente nel convento di Perugia.
Dall’iniziale sepoltura nella chiesa agostiniana, il corpo di Scarpetti fu traslato nella pieve urbana di S. Maria e collocato sotto l’altare maggiore; ciò accadde nel 1555, e il 29 settembre, data della traslazione, fu da allora celebrata la memoria liturgica (consuetudine soppressa solo nel 1855). Nel 1583 il visitatore apostolico della diocesi di Sansepolcro, Angelo Peruzzi, riscontrò l’ininterrotta, e più che bisecolare, antichità del culto di frate Angelo (indicato senza cognome). Divenuto riferimento identitario per il convento di Sansepolcro, Scarpetti è menzionato nella relazione scritta il 12 febbraio 1652 nel quadro dell’inchiesta innocenziana sui conventi d’Italia (Roma, Archivio generale agostiniano, II, 5, cc. 170r-171v). Al 1740 risale invece un processo, chiesto dagli agostiniani al vescovo di Sansepolcro Raimondo Pecchioli, sull’autenticità delle reliquie; il corpo di Scarpetti fu ritrovato intatto.
Agli inizi del XX secolo si rinnovò l’interesse per il culto del beato e la sua approvazione. La procedura iniziò nel 1903, ma il processo sul culto ab immemorabili tempore praestiti Servo Dei Fratri Angelo De Scarpettis Sacerdoti Professo Ordinis Eremitarum S. Augustini si svolse tra il maggio 1906 e il giugno 1907, e si concluse con l’invio della richiesta di approvazione a Roma nel 1910. Solo nel 1921 Benedetto XV ne riconobbe il culto, e dopo una ricognizione canonica dei resti dal 26 al 29 ottobre 1922 a Sansepolcro si svolsero solenni celebrazioni.
Piuttosto limitato il corpus iconografico. L’immagine più sicura è quella sopra menzionata degli inizi del XV secolo. Meno sicura, ma non improbabile, l’identificazione con un altro affresco della prima metà del XIV proveniente da S. Agostino e oggi anch’esso al Museo civico, raffigurante un frate con il libro in mano e un devoto ai piedi.
Agli anni Sessanta del XV secolo risale una tavoletta che compone il Polittico di s. Agostino di Piero della Francesca, realizzato per la chiesa agostiniana di Sansepolcro e ora conservata nella Frick Collection di New York, nella quale è raffigurato un santo agostiniano con il libro in mano: a motivo della presenza del libro e della provenienza della tavola la critica ha identificato il frate con il beato Angelo. Un ulteriore ritratto ad affresco seicentesco, che raffigurava Scarpetti con il giglio, simbolo della castità, nella mano destra, oggi è perduto e si può conoscere solamente attraverso una riproduzione fotografica del 1922 circa stampata in un volantino devozionale (Sansepolcro, Archivio vescovile, s. Religiosi, 3).
Fonti e Bibl.: Sansepolcro, Archivio vescovile, G.F. Rinaldi, Libro di memorie del convento di Sant’Agostino, ms. del 1764, pp. 13 s.; s. Religiosi, 3 (atti della conferma del culto, 1921); Archivio del convento dei Servi di Maria, Onoranze per il Beato A. S. (celebrazione del 1922); Acta Apostolicae Sedis, Commentarium officiale, XIII (1921), pp. 443-464 (approvazione del culto); Bollettino interdiocesano per gli atti ecclesiastici delle Diocesi di Gubbio, Sansepolcro e Città di Castello, IX/7-8 (luglio agosto 1921), pp. 103-105; Visita apostolica alle diocesi di Cortona e Sansepolcro 1583 e decreti generali, a cura di S. Pieri - C. Volpi, Arezzo 2012, pp. 281-290.
J. Pamphilus, Chronica Ordinis Fratrum Eremitarum S. Augustini, Roma 1581; A. Gelsomini, Tesoro celeste della devozione di Maria Vergine Madre di Dio, Venezia 1625, pp. 252 s. (cita un miracolo attribuito all’intercessione di Angelo); T. de Herrera, Alphabetum Augustinianum, I, Madrid 1644, pp. 5, 123; L. Iacobilli, Vite de’ santi e beati dell’Umbria, II, Foligno 1656, pp. 39 s.; L. Torelli, Secoli agostiniani, overo historia generale del sagro Ordine Eremitano del gran dottore di santa Chiesa s. Aurelio Agostino vescovo d’Hippona..., V, Bologna 1678, pp. 266 s.; C. Orlandi, Delle città d’Italia, IV, Perugia 1775, p. 193; G. Cappelletti, Le Chiese d’Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni, IV, Venezia 1846, p. 736; G. Lanteri, Postrema saecula sex religionis augustiniae, Tolentino 1858; D.A. Perini, Bibliographia Augustiniana. Cum notis biographicis. Scriptores Itali, III, Firenze 1935, p. 18; A.M. Giacomini, Angelo da Sansepolcro, beato, in Bibliotheca Sanctorum, I, Città del Vaticano 1961, col. 1245; F. Roth, The English Austin friars 1249-1539, I, History, New York 1966, p. 20; E. Agnoletti, Memorie religiose inedite di Sansepolcro, Sansepolcro 1970, pp. 63-65; Id., I vescovi di Sansepolcro (note di archivio), II, Sansepolcro 1973, pp. 157-159; IV (1975), pp. 159, 206-208; Id., Sansepolcro nel periodo degli abati (1012-1521), Città di Castello 1976, pp. 140-143; D. Gutierrez, Gli agostiniani nel medioevo (1256-1356), I, Roma 1986, pp. 208, 225 s.; A. Zumkeller, Angelus (de Scarpettis) von Sansepolcro, in Lexikon für Theologie und Kirche, I, Freiburg-Basel 1993, col. 656; Il Polittico Agostiniano di Piero della Francesca, a cura di A. Di Lorenzo, Milano 1996; C. Pallone, Un affresco raffigurante il beato A. S.: nuove ipotesi di lettura, in Pagine altotiberine, XV (2001), pp. 127-142; Ead., A proposito dell’iconografia del beato A. S. da Sansepolcro, agostiniano, in Iconographica, V (2006), pp. 76-87; A. Czortek - M. Mattei – C. Pallone, Gli Agostiniani a Sansepolcro e il beato A. S., Tolentino 2009; A. Czortek, La vita religiosa a Sansepolcro tra 1203 e 1399, in La nostra storia. Lezioni sulla storia di Sansepolcro, I, Antichità e Medioevo, a cura di A. Czortek, Sansepolcro 2010, pp. 216 nota 46, 251.