MONTICELLI, Angelo Maria
MONTICELLI, Angelo Maria. – Nacque a Milano intorno al 1710.
La provenienza milanese di questo noto castrato di registro sopranile, apprezzato da letterati e musicografi coevi come Francesco Saverio Quadrio (1744, p. 533), Charles de Brosses (1861, p. 364) e Charles Burney (1789, ed. 1935, pp. 839-841) e ricordato da Giancarlo Passeroni (1775, p. 346) per la sua fama, è documentata da numerosi libretti e dal teorico del canto Giambattista Mancini (1777, p. 37).
Data di morte e nascita di Monticelli si ricavano dal necrologio apparso in un periodico sassone settecentesco (Auserlesener historischer Kern Dresdnischer Merkwürdigkeiten vom Jahre 1758, vol. XVII, p. 70: «Den 15 sept. […] Eben diesen Tag ward der Königl. Kammermusikus und erste Opernsänger, Herr Angelo Maria Monticelli, der im 48sten Jahre an einem Schlagfluß todes verfahren, auf den Röm. Kathol. Begräbnisplatz in Friedrichstadt begraben »). Privi di fondamento paiono gli estremi cronologici (1715-1764) proposti da Gerber (1790, col. 967), poi ripresi da altri repertorii (Fétis, p. 187; Eitner, p. 49).
Esordì nel teatro veneziano di S. Moisè il 6 novembre 1728 (Chracas. Diario ordinario di Roma, n. 1759, 13 novembre 1728, p. 11) nelle Due rivali in amore di Albinoni, tenendo la parte di Paride (nell’opera cantò ben sei arie, tra cui quella che conclude il secondo atto, e un duetto). La sua carriera tra la fine del terzo e l’inizio del quinto decennio lo vide protagonista nei più importanti teatri italiani, da Roma in su (Monson, 1999, pp. 222 s.; Dellaborra, 2003, pp. 89 s.), con ripetuti ingaggi a Venezia (1728-1729, 1731-1732, 1734, 1738- 1739), Roma (1730, 1732, 1740) e Milano (1729, 1735, 1737), oltre che su piazze di provincia (Treviso, Padova, Verona, Pavia, Vercelli, Alessandria, Brescia). Comparve anche, più sporadicamente, a Napoli (1735), Firenze (1737), Genova (1737- 38) e Lucca (1738).
Dal libretto della Merope di Giuseppe Scarlatti, rappresentata al teatro Capranica di Roma nel Carnevale del 1740, si evince che Monticelli aveva ottenuto la nomina a «virtuoso di camera di sua maestà cesarea e cattolica», un titolo che, secondo Köchel (1869, pp. 75, 82, 86), aveva dal 1733 e che mantenne con il compenso annuo di 1800 fiorini fino al 1740 e, dal 1741, di 2000 fiorini fino almeno al 1756.
Dall’autunno 1741 alla primavera del 1746, con una sola interruzione per una stagione milanese nel Carnevale del 1745, Monticelli fu a Londra, dove debuttò il 31 ottobre 1741 nell’Alessandro in Persia, un «pasticcio» con pezzi di Baldassare Galuppi, Giovanni Battista Lampugnani, Giovanni Battista Pescetti, Leonardo Leo e Johann Adolf Hasse. In questo periodo crebbe la sua fama e fu considerato uno dei migliori castrati del momento: si distinse non solo per le qualità vocali ma anche per quelle attoriali. Mancini (1777, pp. 234, 248) lo ricorda, oltre che per il «canto », per la «comica» e per avere seguito con frutto le istruzioni impartitegli al riguardo dallo stesso Metastasio.
La notorietà di Monticelli è attestata anche da varie testimonianze iconografiche coeve, tra cui un bel ritratto di Andrea Casali fugacemente comparso nei primi anni del secolo XXI sul mercato antiquario (Bellesi, 2003, pp. 17- 20) – vi si riconosce la partitura di un’aria della Penelope di Galuppi che ne consacrò il successo nell’autunno del 1741 a Londra (Dellaborra, 2003, pp. 80-83) – donde furono tratte una nota incisione di John Faber e una raffigurazione di carattere satirico del 1742 che addita Monticelli come campione negativo dell’artificiosità dell’opera italiana (McGeary - Cervantes, 1999, pp. 287-289). Il fascino esercitato dalla sua voce e la stima di cui godeva negli ambienti nobiliari e intellettuali emergono sia dalle frequenti citazioni nell’epistolario metastasiano (più di venti occorrenze), sia da parecchie lettere di Horace Walpole che lo ammirava grandemente, sia infine dalla corrispondenza di alcuni importanti reali come l’imperatrice Maria Teresa d’Asburgo (1717-1780) e la consorte dell’elettore di Sassonia, Maria Antonia Walpurgis Symphorosa (Kaiserin Maria Theresia …, 1908, pp. 19-21).
Lasciata la capitale britannica, dopo una parentesi milanese Monticelli fu impegnato a Vienna tra il maggio 1748 e il Carnevale 1749. Tra il maggio 1749 e il Carnevale 1751, fattosi raccomandare alla nobildonna napoletana Anna Francesca Pignatelli Belmonte da Metastasio (Tutte le opere …, III, 1951, p. 371), fu ingaggiato come primo uomo a Napoli per 3568 ducati (Croce, 1891, p. 440) da Diego Tufarelli, gestore del teatro di S. Carlo, per una serie di opere le cui vicende, ben documentate da Croce e da Stiffoni (2001), si conclusero non senza contrarietà, se è vero che l’impresario, come riportano documenti d’archivio non più reperibili, avrebbe scritto nel 1751: «Monticelli non si vuole né si deve più sentire» (Croce, 1891, p. 747).
Dopo Napoli la sua carriera proseguì al Regio di Torino, dove ottenne 500 doppie di Spagna ossia 8312 lire d’ingaggio (Bouquet, 1976, pp. 245, 267, 287), e a Padova (Brunelli, 1921, p. 157), dove nella fiera del Santo del 1751 fu impegnato nel Demetrio di Giuseppe Scarlatti, prima di trasferirsi a Dresda con uno stipendio annuo di 4000 talleri. Questa permanenza in Sassonia, di cui resta testimonianza iconografica in un pregevole disegno di Francesco Ponte (Dresda, Staatliche Kunstsammlungen Dresden, Kupferstich-Kabinett, Ca. 105) che ritrae Monticelli come Megacle nell’Olimpiade di Hasse del 1756, fu interrotta solo da un paio di ingaggi a Reggio Emilia (1754), Genova (1756) e da un’esibizione nel Silla di Carl Heinrich Graun a Berlino nel marzo del 1753.
Come attestano un paio di lettere di Metastasio a Farinelli, già prima di maggio 1758 Monticelli aveva declinato l’offerta di entrare al servizio della corte di Madrid (Tutte le opere …, IV, 1954, pp. 57 s., 66 s.). Il cantante morì a Dresda nel settembre dello stesso anno (Auserlesener historischer, cit.), probabilmente per un colpo apoplettico, notizia confermata da una lettera di Metastasio del novembre 1758: «Il Monticelli passò all’altra vita in Dresda (dicono) d’un accidente. Requiescat» (Tutte le opere …, IV, 1954, p. 75).
Monticelli, come ha dimostrato Monson (1999), svolse un ruolo non secondario nel diffondere la musica di Pergolesi in Inghilterra e fu cantante di forte personalità e notevole coscienza drammaturgica, a tal punto da indurre Metastasio (col sostegno dell’impresario Tufarelli) a ritoccare certi suoi drammi: fu il caso della Semiramide riconosciuta di Giuseppe Di Majo rappresentata a Napoli nel 1751 (cfr. Tutte le opere …, III, 1951, pp. 541, 545; Croce, 1891, p. 433).
Fonti e Bibl.: F.S. Quadrio, Della storia e della ragione d’ogni poesia, Milano 1744, III, 1, p. 533; G. Passeroni, Il Cicerone. Poema, Bassano 1775, p. 346; Ch. Burney, The present state of music in France and Italy (1771), London 1959 (trad. it. Viaggio musicale in Italia, Torino 1979, p. 331); Id., The present state of music in Germany, the Netherlands and United Provinces (1773), London 1959 (trad. it. Viaggio musicale in Germania e Paesi Bassi, Torino 1986, pp. 62, 157); Id., A general history of music from the earliest ages to the present period (1789), a cura di F. Mercer, New York 1935, pp. 750, 839-841, 843-845, 852, 854, 909, 922, 943; H. Walpole, The letters of Horace Walpole Earl of Orford, a cura di P. Cunningham, London 1961, I, pp. 71, 84, 88, 92, 116, 129, 140, 158; G. Mancini, Riflessioni pratiche sul canto figurato, Milano 1777, pp. 37, 234, 248; C. de Brosses, Le Président de Brosses en Italie. Lettres familières écrites d’Italie en 1739 et en 1740 …, II, Parigi 1861, p. 364; M. Fürstenau: Zur Geschichte der Musik und des Theaters am Hofe zu Dresden, Dresda 1861-1862, pp. 272-274, 282 s., 287; L. Köchel, Die kaiserliche Hofmusikkapelle in Wien von 1543-1867, Wien 1869, pp. 19, 75, 82, 86; B. Croce, I teatri di Napoli. Secolo XV-XVIII, Napoli 1891, pp. 311, 344, 433, 440, 747; Kaiserin Maria Theresia und Kurfürstin Maria Antonia von Sachsen: Briefwechsel, 1747-1772, a cura di W. Lippert, Leipzig 1921, p. 157; Tutte le opere di Pietro Metastasio, a cura di B. Brunelli, III, Lettere, Milano 1951, pp. 353, 371, 389, 397, 405, 500, 510, 520, 541, 545, 571, 597, 617, 650, 664, 946, 1048; IV, Lettere, ibid. 1954, pp. 58 s., 66 s., 75; A. Heriot, The castrati in Opera, London 1956 (trad. it. I castrati nel teatro d’opera, Milano 1962, pp. 188-190); M.T. Bouquet, Storia del Teatro Regio di Torino. Il teatro di corte dalle origini al 1788, Torino 1976, pp. 234, 245, 267, 287, 309; D.E. Monson, A.M. M. and the revival of Pergolesi’s «L’olimpiade», in Studi pergolesiani / Pergolesi Studies, III (1999), pp. 211-232; T. McGeary - X. Cervantes, From Farinelli to M.: An Opera satire of 1742 re-examined, in The Burlington magazine, CXLI (1999), pp. 287-289; G.G. Stiffoni, Il Teatro S. Carlo dal 1747 al 1753. Documenti per un’indagine sulla gestione dell’impresario Diego Tufarelli, in Fonti d’archivio per la storia della musica a Napoli tra XVI e XVIII secolo, a cura di P. Maione, Napoli 2001, pp. 271- 386; S. Bellesi, Andrea Casali. Ritratto di A.M. M., in Farinelli ricordato & un musico disvelato, a cura di F. Berti - A. Bruschi, Firenze 2003, pp. 17- 20; M. Dellaborra, Il musico disvelato, ibid., pp. 77-90; A. Magaudda - D. Costantini, Musica e spettacolo nel regno di Napoli attraverso lo spoglio della «Gazzetta», Roma 2009, pp. 62 s, App., pp. 494, 512, 696 s., 699; E.L. Gerber, Historisch-biographisches Lexikon der Tonkünstler, I, Leipzig 1790, col. 967; F.-J. Fétis, Biographie universelle des Musiciens et Bibliographie générale de la Musique, VI, p. 187; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, VII, p. 49; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, Suppl., p. 548; E. Blom, Dictionary of music,London 1954, p. 375; Die Musik in Geschichte und Gegenwart, IX, 1961, col. 533; P.H. Highfill Jr. - K.A. Burnim - E.A. Langhans, A biographical dictionary of actors, actresses, musicians, dancers, managers, and other stage personnel in London, 1660- 1800, X, Carbondale-Edwardsville, 1984 p. 286; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, V, p. 179; C. Sartori, I libretti italiani a stampa dalle origini al 1800, Indici, II, pp. 446 s.; K.J. Kutsch - L. Riemens, Grosses Sängerlexikon, Bern-München 1997, p. 2420; The New Grove dict. of music and musicians (ed. 2001), XVII, p. 64.