PERGOLA, Angelo Maria dalla
Celebre capitano di ventura, nato a Pergola (Pesaro), morto a Bergamo nel novembre 1427, allievo di Alberico da Barbiano. Nel 1405 cercò di soccorrere Pisa assediata dai Fiorentini, ma senza fortuna. Fu poi luogotenente di Lodovico Migliorati signore di Fermo, poi al servizio dei Fiorentini, quindi capitano generale dei Senesi. Nel 1416 fu tra i condottieri assoldati dal comune di Perugia e sconfitti da Braccio da Montone nella famosa battaglia delle Capanne. Fu in seguito al servizio del papa, e nel 1420 cooperava al ricupero di Bologna. Sembra che aspirasse a formarsi allora una signoria propria in Romagna, e che si trovasse in ciò ostacolato sia dal legato pontificio sia dai Fiorentini. Cosicché al principio del 1422 passava al servizio del duca di Milano. Comincia ora il periodo più brillante della vita di questo condottiero. Il 29 giugno si trovava, agli ordini del Carmagnola, ad Arbedo, nella famosa battaglia vinta dai viscontei contro gli Svizzeri, e vi si distingueva quale comandante dell'avanguardia. Dopo di che, mentre il Carmagnola era impiegato da Filippo Maria Visconti nell'impresa di Genova, egli si trovava comandante delle forze viscontee in Romagna. Riusciva nel 1423 a occupare Forlì, e l'anno dopo occupava a tradimento Imola, quindi sbaragliava i Fiorentini nella celebre battaglia di Zagonara (27 luglio 1424); dopo di che s'impadroniva di Forlimpopoli, Bertinoro e Savignano. Nel 1426, quando il Carmagnola, passato ai Veneziani, ebbe tolto Brescia al Visconti, il P. veniva richiamato dalle Romagne in Lombardia. Riusciva con abile mossa a forzare il Panaro presso Vignola, contro il marchese di Ferrara, ma non a liberare le due cittadelle di Brescia. E l'anno dopo si trovava alla rotta di Maclodio (11 ottobre 1427) che invano cercò d'evitare, insistendo perché non si attaccasse battaglia. Con i resti delle forze viscontee riparò a Bergamo e quivi si sostenne energicamente contro l'imbaldanzito e strapotente avversario. Ma quivi moriva nel novembre, per un ingorgo di sangue.