GADDI, Angelo (Agnolo)
Nacque a Firenze il 26 genn. 1398 da Zanobi di Taddeo e da Caterina di Donato Aldighieri.
La famiglia Gaddi, celebre fin dalla fine del XIII secolo per aver avuto tra i suoi membri alcuni famosi pittori (in ordine cronologico Gaddo, Taddeo e Agnolo), aveva intrapreso nella seconda metà del '300 attività bancarie e mercantili, aprendo un banco a Venezia. La Signoria di Firenze aveva sfruttato le relazioni stabilitesi per questo mezzo tra la famiglia Gaddi e il governo veneziano affidando al padre del G., Zanobi, una missione diplomatica presso la Signoria di Venezia nel 1381.
Le attività commerciali dei Gaddi evidentemente prosperarono notevolmente, visto che la famiglia fu tra i principali contribuenti alla "prestanza" fiorentina del 1403.
In occasione della "portata" al Catasto del 1427 il G., ormai diviso, dal punto di vista fiscale, dal fratello Taddeo, con cui continuava tuttavia a essere in società di affari, denunciava un imponibile di 6.679 fiorini. A fronte di una notevole ricchezza, il G. tuttavia non doveva possedere un adeguato patrimonio immobiliare, che appare limitato a un solo podere, "con casa da lavoratore e da oste" nel "popolo" suburbano di S. Gervasio; solo dieci anni più tardi, il 22 apr. 1437, il G. acquisterà una casa per sua abitazione, posta sulla piazza Madonna degli Aldobrandini, che i suoi eredi trasformeranno più tardi in un vero e proprio palazzo signorile.
La ragione di questo stato di cose dovette consistere nel fatto che il G. risiedette per lungo tempo quasi continuamente a Venezia, per occuparsi, insieme col fratello, dell'attività commerciale ereditata dal padre e dallo zio. Presumibilmente intorno al 1437 egli fece ritorno a Firenze, anche perché nel frattempo vi aveva aperto, in via Calimala, un fondaco che per qualche tempo si aggiunse a quello veneziano fino a sostituirlo poi totalmente come sede esclusiva della sua attività.
Al bimestre novembre-dicembre 1437 risale anche l'esordio del G. nella vita pubblica fiorentina con la sua elezione - primo della famiglia - al priorato. Tale promozione, intervenuta ad appena tre anni di distanza dall'ascesa al potere di Cosimo de' Medici (che potrebbe aver conosciuto il G. durante l'esilio veneziano), fa presumere l'esistenza di legami pregressi tra i due, tanto più che il G. divenne priore altre due volte: nel bimestre maggio-giugno 1441 e nel bimestre gennaio-febbraio 1452 e ciò in un periodo in cui l'elezione della Signoria era strettamente controllata dallo stesso Cosimo. Nel 1452 il G. fu eletto membro dei Sei della mercanzia e in questo ruolo fu cooptato nella Balia eletta quell'anno al fine di adottare importanti misure di politica economica.
Presumibilmente il G., avendo dedicato agli affari tutta la giovinezza e la prima maturità, non poté seguire un regolare corso di studi. Egli fu tuttavia persona di livello culturale non comune: ne fanno fede le poche tracce rimaste del suo carteggio e, soprattutto, la sua biblioteca.
Benché la maggior parte del carteggio sia oggi da considerare dispersa, rimangono notizie di sue relazioni epistolari con il famoso giurista Paolo di Castro, autore, tra l'altro, degli statuti fiorentini del 1415 e con il monaco certosino Mariano da Volterra, che dopo alcuni anni trascorsi nella certosa di S. Lorenzo al Galluzzo, presso Firenze, fu tra i fondatori nel 1422 della certosa veneziana di S. Andrea all'Isola. Mariano fu autore, oltre che di vari poemi religiosi, di un'invettiva contro il Panormita e contro la sua opera, l'Hermaphroditus. Dal suo monastero veneziano soleva inviare al G. i manoscritti delle sue opere per riceverne pareri e per farli distribuire ai comuni amici, tra cui il cancelliere fiorentino Carlo Marsuppini.
La biblioteca del G. costituì il nucleo fondamentale di quella biblioteca gaddiana che, arricchita dell'apporto dei suoi discendenti, arriverà a contare nel secolo successivo più di 1400 volumi e che nel XVIII secolo fu acquistata dal governo granducale, andando a confluire nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze. Il più antico inventario a noi pervenuto risale al 1496, quando vi erano già confluiti i libri del figlio Francesco, famoso umanista; ma dalla presenza della sua nota di possesso su molti manoscritti si evince che gli interessi del G. si concentrarono soprattutto sui classici (Cicerone, Lattanzio, ecc.), sulla tradizione poetica trecentesca (Dante, Petrarca, Boccaccio), con una certa prevalenza di libri a carattere religioso e morale, derivante senza dubbio dai suoi rapporti con ambienti monastici.
Il nome del G. è soprattutto legato alla compilazione di un famoso Priorista, cioè alla redazione di un registro in cui si elencano, in successione cronologicamente ordinata, i nomi dei componenti della Signoria di Firenze, dalle origini di questa magistratura, nel 1282, al 1474, anno della sua morte; l'opera venne continuata dagli eredi fino al 1495. Agli elenchi di priori e gonfalonieri di Giustizia si affiancano qua e là brevi notizie di storia o cronaca cittadine (guerre, trattati di pace, terremoti, passaggio di sovrani o altre personalità), che per i tempi antichi vengono desunti da storici e annalisti, mentre per gli eventi a lui contemporanei sono presumibilmente frutto della sua personale esperienza.
Il Priorista del G. si distingue da molte delle compilazioni analoghe per la ricchezza di particolari con cui descrive soprattutto gli avvenimenti di cui fu testimone diretto e per la dimestichezza dell'autore con i meccanismi su cui si basava il funzionamento degli apparati di governo.
La narrazione inizia con una breve trattazione delle presunte origini della città di Firenze; poi, prima di cominciare l'elencazione dei priori e gonfalonieri di Giustizia, un breve proemio dichiara gli scopi che si prefiggeva l'autore con tale compilazione; non viene indicata la data d'inizio, ma essa si colloca con certezza dopo l'elezione al priorato del Gaddi. La compilazione autografa del G. si interrompe con la registrazione dei componenti della Signoria del marzo-aprile 1474, per riprendere d'altra mano, dopo una pagina bianca, fino al luglio-agosto 1477; dopo una lacuna, in corrispondenza con il bimestre settembre-ottobre 1477, il Priorista continua regolarmente con una mano ancora diversa, quella del figlio del G., Francesco, che lo compilò fino alla fine del 1495.
L'originale autografo del Priorista del G. si conserva ora nell'Archivio di Stato di Firenze, Tratte, 62; altre copie: Londra, British Library, Mss. Egerton 3764; Firenze, Biblioteca nazionale, Mss. II.I, 242-243 (sec. XVIII).
Il G. morì a Firenze il 14 ott. 1474 e fu sepolto nella cappella di S. Martino nella chiesa del convento di S. Maria Novella, concessa dai domenicani al G. fin dal 1447 per farne la cappella di famiglia.
Da Maddalena di Niccolò Ridolfi, sposata intorno al 1420, il G. ebbe molti figli: nell'ordine, Caterina, Niccolò, Giovanni, Luigi, Girolamo, Checca, Margherita, Maria e Francesco. Scomparsa Maddalena Ridolfi il 29 (sic!) febbr. 1441, il G. si risposò poco tempo dopo con Isabetta di Corso Adimari, dalla quale ebbe: Luigi, Taddeo, Teresa, Zanobi, Lena e Girolamo (Luigi e Girolamo non vanno confusi con i due omonimi figli del primo matrimonio del G. e morti in giovane età).
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Firenze, Catasto, 52, c. 69; 79, c. 11; 408, c. 13; 498, c. 14; 622, c. 288; 923, c. 41; 1015, c. 594; Tratte, 78, c. 35v; Arte dei medici e speziali, 245, c. 201; Notarile antecosimiano, 1854, cc. 7, 11, 43; Ufficiali della Grascia, 189, c. 28; 190, c. 125; A. Traversari, Epistolae, a cura di P. Canneti, Florentiae 1759, pp. 190, 237, 276, 327, 431; Novelle letterarie (di Firenze), 1756, col. 67; A.M. Bandini, Catalogus codicum Latinorum Bibliotecae Medicae Laurentianae, IV, Florentiae 1777, pp. III ss.; C. Bologna, Inventario dei mobili di Francesco di A. Gaddi(1496), Firenze 1883, pp. 2 ss.; S. Orlandi, "Necrologio" di S. M. Novella, II, Firenze 1955, p. 295; L. Sozzi, Lettere inedite di Ph. de Commynes a Francesco Gaddi, in Studi di bibliogr. e storia in onore di T. De Marinis, IV, Verona 1964, p. 207; L. Martines, The social world of the Florentine humanists, Princeton 1964, pp. 356, 369; Nuovi docum. per la storia del Rinascimento, a cura di A. Perosa - T. De Marinis, Firenze 1970, pp. 6, 13, 22; N. Rubinstein, Il governo di Firenze sotto i Medici, Firenze 1972, p. 128; C. Bec, Cultura e società a Firenze…, Roma 1981, pp. 197-207; P. Litta, Lefamiglie celebri italiane, s.v. Gaddi, tav. 1; P.O. Kristeller, Iter Italicum, I, p. 123; II, pp. 309 s., 410, 434; IV, p. 146.