DI COSTANZO, Angelo
Storico e poeta. Nato di nobile famiglia a Napoli verso il 1507, cominciò nel 1527, confortato dal Sannazaro, a raccogliere i materiali per una storia del regno di Napoli, con l'intento di correggere gli errori di Pandolfo Collenuccio (v.). Dal 1540 fu, per lieve colpa, bandito da Napoli, e si ritirò nel suo feudo di Cantalupo. Nel 1549 tornò a Napoli, e nel 1589 fu eletto primo tra i sei della magistratura municipale. Morì, pare, nel 1591. Della Istoria del Regno di Napoli, divisa in 20 libri, furono stampati i primi 8 a Napoli nel 1572; l'opera intera, ad Aquila, nel 1581. È un'opera originale, che racconta in modo perspicuo e con stile elevato la storia di Napoli dal 1250 al 1486. Il Di C. lasciò carmi latini e rime, che furono raccolte per la prima volta e pubblicate a Bologna nel 1709: i suoi sonetti, lontani dalla pedissequa imitazione del Petrarca, "uni" di concetto e "gravi" di forma, nei quali l'ingegnosità e la concettosità epigrammatica soppiantano spesso il sentimento, piacquero molto agli Arcadi. Qua e là, del resto, come nelle poesie in morte d'un figliolo, il Di C. ha accenti sentiti e sinceri.
Bibl.: Vita premessa da A. Gallo alle Poesie ital. e latine e prose di A. Di C., Palermo 1843; S. Volpicella, D. poesie e d. vita di A. di C., in Studî di letteratura ecc., Napoli 1876 (cfr. F. Torraca, in Studi di storia letter. napoletana, Livorno 1884, pp. 213-15); V. Peri, Le rime di A. di C. e l'ab. Leonio, in Rassegna naz., 1888, fasc. V; M. Bufano, A. di C. poeta e storico del sec. XVI, Napoli 1899; F. P. Japichino, Il secentismo nella lirica napol. del sec. XVI, Napoli 1903, pp. 33-44; L. E. Kastner, Desportes et A. di C., in Revue d'hist. litt. de la France, XV, p. 1, e J. Vianey, Desportes et A. di C., ibidem, XV, p. 2; B. Croce, A. di C. poeta e storico, in Uomini e cose d. vecchia Italia, Bari 1927, s. 1ª, p. 87 segg.; G. Toffanin, Il Cinquecento, Milano 1929, pp. 343 e 353.