CONTI, Angelo
Scrittore e critico d'arte, nato a Roma il 21 giugno 1860, morto a Capodimonte (Napoli) l'8 luglio 1930.
Studioso di Giorgione (Firenze 1894) e di pittura veneta (v. il Catalogo delle regie gallerie di Venezia, Venezia 1895), d'arte contemporanea e classica (La Beata Riva, Milano 1900; Sul fiume del tempo, Napoli 1907; Domenico Morelli, ivi 1927), di storia delle religioni e di misticismo (v. il postumo San Francesco, Firenze 1931), iniziatore e assiduo collaboratore del Marzocco, direttore della pinacoteca del Museo nazionale di Napoli, il C. fu il più autentico rappresentante in sede critica di quel movimento estetico-mistico, che, nato sotto il segno di Walter Pater, doveva trovare il suo artista nel D'Annunzio (il quale ci ha lasciato di lui un immaginifico ritratto nel Daniele Glauro di Fuoco). Stimandosi erroneamente nel solco rinnovatore della nuova estetica italiana (donde la conclamata fraternità di cammino col Croce), sostenne la legittimità della critica in quanto "verbo dell'autenticità e della cronologia", pervenendo ad una sorta di contemplazione platonico-sensuale dell'opera d'arte: donde confusioni ed equivoci, ma spesso, come nelle pagine sul Rinascimento, lucide ed espressive intuizioni storico-critiche.