CATELANI, Angelo
Nacque a Guastalla il 30 marzo 1811 da Giovanni, tipografo, e da Laura Corradi. Trascorse l'infanzia a Guastalla presso uno zio prete, che lo avviò allo studio della musica affidandolo ad A. Ugolini, organista della cattedrale di Guastalla, da cui trasse poco profitto. Nel 1823 la famiglia si trasferì a Modena e il C., richiamato a casa, riprese, ora più seriamente, gli studi musicali divenendo allievo di G. Asioli (fratello di Bonifazio) per il pianoforte e di C. Vecchi per l'organo. Dopo qualche tempo divenne sostituto di A. Malagoli, organista in quasi tutte le chiese di Modena, con l'onorario di 80 lire annue che, destinato precedentemente al Malagoli dalla Confraternita di S. Luigi, gli venne da questo ceduto. In quel periodo, per far fronte alle difficoltà economiche della famiglia, fu costretto a dare anche lezioni di pianoforte.
Il mecenate Fortunato Soli Muratori, apprezzando le sue qualità musicali, lomandò a sue spese a Firenze, dove, per interessamento del segretario dell'Accademia dell'istituto musicale Olimpio Mariotti, studiò composizione con M. Fusco. Nel settembre 1831 il suo benefattore lo inviò a Napoli, dove il C. frequentò per qualche tempo il conservatorio di S. Pietro a Maiella; non condividendo i metodi di insegnamento, alcuni mesi più tardi lo abbandonò continuando a studiare con N. Zingarelli, direttore dello stesso istituto, e successivamente con Gaetano Donizetti, G. Furno (composizione) e G. Crescentini (canto). Nel 1833 gli venne commissionata un'opera, Il diavolo immaginario, o l'ossesso per supposizione (libretto di G. Checcherini), per il teatro Nuovo di Napoli, ma il lavoro, a causa della morte dell'impresario, non poté essere rappresentato. Nel 1834 F. Soli Muratori moriva e il C. si trasferì a Messina per interessamento di Donizetti, scritturato per la stagione teatrale 1835-1836 al teatro Reale, detto della Munizione, gestito dagli impresari D. Piraino e dai fratelli Preve, in qualità di maestro compositore e direttore d'orchestra, con lo stipendio di 21 ducati mensili. Il 9 luglio 1835 fu nominato, con Bellini socio onorario dell'Accademia Filarmonica di Messina. Intanto componeva l'opera L'esule inglese, su libretto di P. Salatino, presentata a Francesco IV di Modena: in seguito al parere contrario dell'impresario Camurri, venne respinta. Nel 1836 partecipò senza successo a un concorso per la carica di maestro di cappella a Fano; l'anno seguente, scoppiata in Sicilia l'epidemia di colera, per volere della famiglia tornò a Modena. Per qualche tempo ricoprì la carica di maestro di cappella a Reggio Emilia, ma nel 1839 si dimise a causa dell'ostilità da cui era circondato. Tornato a Modena, il 29 dic. 1840 fu nominato maestro di cappella della Comunità e incaricato di scrivere un'opera per la stagione autunnale del teatro Comunale: il lavoro, intitolato Beatrice di Tolosa (libretto di A. Peretti), in seguito alla morte improvvisa della duchessa Maria Beatrice di Savoia non poté essere rappresentato.
Nel 1841, per l'inaugurazione del nuovo teatro Comunale, gli fu commissionata un'altra opera, Carattaco, che, andata in scena il 25 novembre, ebbe solo tre rappresentazioni perché si videro in essa allusioni a sfondo politico. Il pubblico reagì violentemente, insultando la cantante Emilia Frezzolini e suo marito il tenore Antonio Poggi che, a suo avviso, avevano manifestato la loro ostilità nei confronti dell'autore. Il C. fu obbligato a lasciare la città con una pensione di 6 zecchini.
Recatosi a Milano per tentare di far eseguire la sua opera alla Scala, ebbe occasione di ascoltare il Nabucco di Verdi: ne riportò un'impressione così profonda che decise di abbandonare il teatro per dedicarsi alla musica sacra. Tornò a Modena e si rivolse a Francesco V per entrare a far parte della cappella di corte; la sua richiesta, presentata una prima volta il 23 marzo 1846, e poi il 16 luglio dello stesso anno, fu accolta in seguito alla morte del maestro in carica, G. B. Baraldi. L'anno seguente la corte gli commissionò una Serenata campestre su libretto di A. Peretti per le nozze della principessa Maria Beatrice, sorella del duca, con l'infante Giovanni di BorboneSpagna, ma l'esecuzione fu sospesa per un lutto di corte.
Nel 1848 il C. venne colpito da una grave malattia che lo costrinse a interrompere la sua attività di compositore. Durante la convalescenza, incoraggiato da Gaetano Gaspari, cominciò ad occuparsi di critica musicale, divenendo collaboratore della Gazzetta musicale di Milano. Amico di numerose personalità, come G. Rossini e G. Donizetti, dei critici A. Mazzucato e F. Filippi, nel 1852 entrò a far parte della direzione per la scelta degli spettacoli a Modena; fu membro dell'Accademia di S. Cecilia di Roma e dell'Accademia di Modena.
Morì a San Martino di Mugnano (Modena) il 5 sett. 1866.
Oltre alle opere già citate, compose quattro Sinfonie, una Marcia funebre per orchestra, tredici Tantum Ergo, un De profundis per tenore, inmorte di N. Zingarelli, quattro Cantate profane, inedite, una Messa da morto per tre voci e orchestra (Milano 1853); una Messa Piva pastorale a tre voci, violino e organo con strumenti a fiato (ibid. 1863), un Tantum ergo per tenore, coro e orchestra (ibid. 1846), Kyrie, Gloria e Credo in mi min. (ibid. 1846), quattro Sanctus e Agnus Dei e numerosi altri brani di musica sacra e profana. La sua produzione consta complessivamente di centoventiquattro composizioni.
Pubblicò tra l'altro: Notizie sul padre Aaron e su Nicola Vicentino (in Gazz. mus. di Milano, IX [1851], pp. 77 s., 201 s., 205 s., 209 s.); Epistolario di autori celebri in musica (ibid., X [1852], pp. 19 s.,41, 66, 83 s., 106, 123, 155,197; XI [1853], pp. 27, 55, 81, 127,155,179; XII [1854] pp. 180, 275 s., 388); Della vita e delle opere di O. Vecchi (Milano 1858); Della vita e delle opere di Claudio Merullo (ibid. 1860); Delle opere di A. Stradella, esistenti nell'Arch. mus. della Bibl. Palatina di Modena (Modena 1866).
Le Memorie autobiografiche del C. sono state edite da L. F. Valdrighi in Musurgiana, II (1893), pp. 1-59, 79-84.
Fonti e Bibl.: Necr., in Gazz. music. di Milano, XXI(1866), p. 193; L. F. Valdrighi, Ricordi e docum. sulle scuole di musica progett. per Modena dal m. A. C., Modena 1882; Id., Alcune ristrette biografie di musicisti modenesi, Modena 1886, pp. 12 s.; I.Astolfi, Serie storico-cronologica dei bibliotecari dell'Estense, Modena 1887, p. 31; L. F. Valdrighi, Cataloghi della musica di composizione e proprietà del maestro A. C.,Modena 1896; M. A.Guastalla, Profilo storico di Guastalla, Guastalla 1923, p. 78; A.Gandini, Cronistoria dei teatri di Modena, II, Modena 1873, pp. 279-87; A. G. Spinelli, A. C.,in Atti e memorie della Deputaz. di st. patria per le province modenesi, s. 4, X (1900), 2, pp. 128 ss.; U. Manferrari, Diz. univ. delle opere melodrammatiche, I, Firenze 1954, p. 214; G. Roncaglia, La cappella musicale del duomo di Modena, Modena 1957, pp. 216-32; M. Bruni, A. C.,in Die Musik in Geschichte und Gegenwart, XV, Suppl.,Kassel 1973, coll. 1379 ss.; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 311; Grove's Dict. of Music and Musicians, I, p. 123; Enc. d. Spett.,III, col. 240; La Musica, Diz., I, p. 370.