BOUCHERON, Angelo
Figlio di Giovanni Battista e della sua prima moglie Vittoria Grandi, nacque a Torino verso il 1780. Studiò sotto la disciplina paterna scultura e incisione e il 29 marzo 1796 fu approvato architetto civile all'università di Torino. Il 9 aprile dello stesso anno l'ambasciatore di Sardegna a Roma scriveva a Torino che avrebbe fatto di tutto per "contribuire al profitto" del B., ma di non contare su un discepolato presso Canova (Schede Vesme, II, Torino 1966, p. 470): dai documenti riportati nelle Schede Vesme risulta che egli era a Roma anche durante la Repubblica romana e anzi aveva prestato servizio in quei Corpi d'arme e ne aveva disertato. Tomato a Torino agli inizi del secolo, abitò presso suo zio Agostino, ma il padre lo definì vizioso e apatico, perché non voleva obbedirgli andando a lavorare a Londra. Certo è che sino al 1811, anno in cui figura come professore di disegno alla scuola al Monte (dei Cappuccini) di Torino, egli espose per lo più piccoli busti (di Omero, di G. B. Beccaria, ecc.) e disegni dall'antico o copie di opere d'arte in genere. Si fece quindi conoscere come bulinatore, per pregevoli lavori all'acquaforte, ritratti di personaggi illustri a lui contemporanei.
Nel 1812 espose una serie di disegni alla Mostra d'arti e manifatture in Torino; due anni dopo eseguì a disegno il ritratto del Re Vittorio Emanuele oltre al Ritorno del re a Torino, che venne poi inciso da Faustino Anderloni. Nel 1816 fu nominato professore di disegno dell'Accademia militare. Nel 1817 sposò Margherita Adelaide Bernero, figlia del pittore di corte Luigi. Nel 1820 espose suoi disegni alla Mostra tenutasi al palazzo dell'università di Torino. Il 4 apr. 1823 Carlo Felice per la "pubblica estimazione che nell'arte del disegno si è procacciata Angelo Boucheron" gli accordò "il titolo di disegnatore della Regia Galleria", con la pensione annua di lire 600. Venne poi nominato consigliere dell'Accademia Albertina, socio della Giunta di belle arti e, intorno al 1830, maestro dei principi Vittorio Emanuele e Ferdinando. Nel 1839 venne collocato a riposo dall'Accademia Militare, con pensione pari allo stipendio.
Il 17 febbr. 1859 morì a Torino.
Oltre ai documenti citati, in Schede Vesme si trova un accurato elenco dei numerosi ritratti (Bodoni,Canova,Camolli,Napoleone,Isabella Colbran,Pio VII, ecc.), copie da quadri, frontespizi, disegni architettonici.
Fonti eBibl.: Schede Vesme, I, Torino 1963, pp. 194-199; Torino, Bibl. reale, Miscell. patria, CLV, n. 19: [G. B. Boucheron], Osservaz. pratiche sopra l'eccellenza de' lavori d'oro d'argento ... (ms., 1788); G. Claretta, La campana ducale ...e la fam. Boucheron, in Atti della Soc. di archeol. e belle arti per la provincia di Torino, I (1875-76), pp. 246, 253, 255; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, p. 433.