BETTINI, Angelo
Nato a Firenze sul finire del sec. XV, nel 1511 vestì l'abito domenicano nel convento di S. Marco. Non si hanno notizie di lui sino al 1546, allorché gli era stato attribuito il titolo - ormai meramente onorifico - di provinciale d'Inghilterra (e non di Terra Santa, come risulta dal repertorio di J. Quétif-J. Echard e come ripete V. De Wilde in Dict. d'Histoire et de Gèogr. Ecclés., VIII, Paris 1935, col. 1266).
Nello stesso anno 1546 fu assunto come compagno dal maestro generale dell'Ordine, Francesco Romeo da Castiglione; lo assistette nel 1547 durante la sua partecipazione alla settima, ottava e nona sessione del concilio di Trento e lo seguì in Francia nella visita ai conventi dell'Ordine. Era ancora al suo fianco durante il capitolo generale tenutosi in Salamanca nel 1551, nel quale venne stabilita la revisione del messale e del breviario dell'Ordine, perché "historiae aut apochripliae aut minus verisimiles, ut de pluribus apostolis, de beata Anna, de beata Ursula, de praesentatione virginis et consimiles, omnes pro honore nostri Ordinis removeantur" (Actacapitulorum generalium Ordinis praediéatorum,a cura di B. M. Reichert. IV, Romae 1901, p. 321). Probabilmente su proposta dello stesso Romeo, la revisione fu affidata al B., il quale la condusse a termine in Spagna, prima del suo ritorno in patria nel luglio del 1552, alla morte del Romeo.
L'opera del B. fupubblicata a Parigi in quello stesso anno: essa rispondeva largamente alle intenzioni e alle preoccupazioni del capitolo generale di Salamanca; tuttavia, nonostante la posizione ufficiale dell'Ordine, che in difesa della propria autonomia proibiva ai domenicani l'uso del cosiddetto breviario "romano",il B. tenne spesso presenti, in particolare negli "offici" e nelle "lezioni", le riforme liturgiche operate in questo testo dal cardinale Quiñones. La sua opera fu comunque approvata dal capitolo generale tenutosi a Roma nel 1553.
In questa medesima occasione il B. venne eletto priore della provincia romana e in tale qualità condusse un'assidua opera di riforma disciplinare dei conventi affidati alla sua sorveglianza, intervenendo con particolare energia in quello fiorentino di S. Maria Novella. Eletto infine priore del convento domenicano di Lucca, qui morì nel 1560.
Una sua lauda "della natività di Giesù" si conserva manoscritta nella Biblioteca nazionale di Firenze.
Bibl.: J. Quétif - J. Echard, Scriptores Ordinis praedicatorum, II, Lutetiae Parisiorum 1721, pp. 168 s.; R. P. Mortiez, Histoire des maîtres généraux de l'ordre des frères prêcheurs, V, Paris 1911, pp. 429-433.