ANELLI, Angelo
Poeta di teatro e critico, nacque a Desenzano nel 1761, e dopo una giovinezza avventurosa, fu, dal 1802, professore di eloquenza a Brescia e a Milano, e infine, dal 1817, di procedura giudiziaria a Pavia, dove morì nel 1820. Abborracciatore frettoloso di libretti per musica, faceti e serî, ai quali davano una fuggevole notorietà le caustiche allusioni personali, vi fece prova di una certa arguzia e agilità di spirito, ma anche di gusto grossolano e di scarso rispetto per l'arte. Oggi si rammenta solo L'Italiana in Algeri per la musica composta dal Rossini. Arguto e pungente l'Anelli si mostrò anche nelle Cronache di Pindo, che cominciò a pubblicare nel 1811, seguitando per sette fascicoli sino al 1818, e nelle quali fece, in ottave, la critica di scrittori contemporanei italiani e stranieri, atteggiandosi da ultimo ad avversario della scuola romantica.
Bibl.: G. Bustico, Un librettista antiromantico, nella Rivista musicale italiana, XXVIII, 1921.