ANGELINI, Evangelista, detto Evangelista da Foligno
Vissuto nella seconda metà del sec. XV, nacque a Trevi da ser Angelino di Sante, che esercitava la professione di notaio e del quale si conservano, nell'Archivio notarile della città, dodici protocolli di rogiti, che vanno dal 13 ott .1412 al 7 apr. 1475. Il "ser", che sempre precede il nome dell'A. nei documenti, lascia supporre che anch'egli, come suo padre, sia stato almeno per un certo tempo notaio. Certamente prima del 1470 si trasferì a Foligno. Il 22 nov. 1471 acquistò da un certo Pier Donato di Colangelo per 119 fiorini e 12 bolognini un banco da stampar libri e centotredici libbre di caratteri di stagno già appartenenti alla tipografia di Trevi nel 1470: fu l'A., pertanto, a trasportare a Foligno ciò che rimaneva della tipografia trevana, e il fatto, con ogni probabilità, è connesso con la stampa della celebre edizione principe del Dante che uscì a Foligno esattamente 140 giorni dopo, l'11 apr. 1472, ad opera di Giovanni Numeister e con la collaborazione del "fulginato Evangelista mei".
Prima del giugno 1473 l'A. fu a Roma e corse anche pericolo di essere arrestato perché, quando ancora dimorava a Foligno, aveva assunto una speciale forma di garanzia per un "Giovanni teutonico" tipografo, che la critica ha identificato con il Numeister, per alcuni debiti da questo contratti verso Mariotto di Piermatteo Orfini. L'A. non era in condizioni di pagare all'Orfini la somma dovuta come garanzia (50 ducati), ma riuscì ad ottenere dal cardinale camerlengo, Latino Orsini, un salvacondotto, che porta la data dell'8 giugno 1473, con il quale si mise al sicuro. Probabilmente a Roma l'A., come risulta dal salvacondotto, si diede agli affari.
Il nome dell'A. è famoso perché legato a quello del Numeister nella stampa della Commedia di Dante, ritenuta la prima edizione del poema, anteriore alle edizioni di Iesi e di Mantova dello stesso anno (1472). Soltanto due anni prima aveva avuto inizio a Foligno la stampa, ad opera del chierico di Magonza Giovanni Numeister, con l'appoggio di Emiliano degli Orfini, nella cui casa era stata impiantata una tipografia. In quel periodo l'A. era già in rapporti con Giovanni Numeister, anzi era talmente amico di questo da garantire per i suoi debiti, e quando il Numeister diede l'opera sua alla stampa del Dante, fu con lui in quel lavoro: "Io maestro Iolianni Numeister opera / dei alla detta impressione e meco fue / El fulginato Evangelista mei".
Per lungo tempo, però, non si riuscì a identificare con esattezza l'"Evangelista" citato nel colophon della edizione folignate.
A ingenerare ulteriore confusione sulla sua identità, il 13 maggio 1865, nel sesto centenario della nascita di Dante Alighieri, fu apposta nel palazzo degli Orfini, ove ebbe sede la tipografia numeisteriana, una lapide per nicordare la prima stampa fatta in quella casa della Divina Commedia, per Giovanni Numeister alemanno ed Evangelista Mei fulginate", dove la parola "mei" fu scambiata per il vero cognome dell'Angelini. Tale versione in seguito venne accolta, tra gli altri, anche dall'Ameudo, che nel Diz. Per le arti grafiche cita l'A. sotto Mei Evangelista. Ma un attento studioso della questione, Michele Faloci Pulignani, alla fine del secolo scorso, aveva dovuto confessare come "né gli archivi, né le biblioteche, né i documenti scritti o stampati di quell'epoca, parlino mai di lui o accennino almeno ad una famiglia Mei". Solo recentemente la scoperta di importanti documenti nell'Archivio notarile di Trevi e nell'Archivio Segreto Vaticano ha permesso a un altro cultore di storia trevana, Tommaso Valenti, di fare luce sulla figura del "fulginato Evangelista mei" e di identificarlo con Evangelista Angelini da Trevi, dimorante a Foligno; l'identificazione è stata accolta anche dal catalogo del British Museum e dal Gesamtkatalog der Wiegendrucke.
Si ignora se a Roma l'A. abbia continuato a dedicarsi all'arte tipografica in quanto il suo nome non figura negli annali della stampa romana. Si ignora pure la data della sua morte.
Fonti e Bibl.: Arch. notarile di Trevi T. 6-17, Rogiti di Ser Angelino di Sante, di Silvestro, passim; T. 28, f. 95, Rogiti di Marino Bonilli, 1438, agosto 24; Ibid., Rogiti di Ser Nicola di Ser Nicola Veri, 1471-1472, f. 112; Arch. Segreto Vaticano, arm. XXIX T. 38, f. 5t ("Salvus conductus pro Evangelista Angetini, de Fulginio... Datum Rome apud Montem Iordani Anno Domini 1473 die VIII Iunii... L. Card. de Ursinis. G. Blondus"); G. B. Audiffredi, Specimen editionum italicarum saec. XV, Romae 1794, pp. 397-399; M. Faloci Pulignani, La prima edizione della Divina Commedia, in Il Bibliofilo, III, 1 (1882), pp. 71 s.; A. Mancinelli, La stampa nell'Umbria e la R. tipografia di Feliciano Campitelli di Foligno, Foligno 1886, pp. 12 s.; L. Hain, Repertorium bibliographicum, Stuttgartiae 1826, n. 5938; W. A. Copinger, Supplement to Hain's Repertorium Bibliographicum, I, London 1895, n. 5938; R. Proctor, An index to the early printed books in the British Museum, I, London 1898, n. 5723; M. Faloci Pulignani, L'arte tipografica in Foligno nel sec. XV, in La Bibliofilia, I (1900), pp. 283-290; II (1901), pp. 23-25, 216-224; G. Fumagalli, Lexikon typographicum Italiae. Dictionnaire géographique d'Italie. Florence 1905, pp. XIV, XV. 157; M. Pellechet, Catalogue général des Incunables, III, Paris 1909, n. 4109; G. I. Arneudo, Dizionario esegetico-tecnico e storico per le arti grafiche, II, Torino s. d. [ma 19171. p. 1455; T. Valenti, Per la storia dell'arte della stampa in Italia. La più antica società tipografica (Trevi-Umbria, 1470), in La Bibliofilia, XXVI(1924), pp. 120-123; Catalogue of books printed in the XV century nowinthe British Museum, VI, London 1930, pp. IX, 599; T. Valenti, Un documento decisivo per il "Dante" di Foligno (1472), in La Bibliofilia, XXVII (1925-26), pp. 131-141; Id., Gli inizi della tipografia degli Orfini in Foligno, ibid., pp. 348-370; G. Fumagalli, Bibliografia, Milano 1935, pp. 89-90; Gesamtkatalog der Wiegendrucke, VII, Leipzig 1938, n. 7958; D. Fava, Manuale degli Incunabuli, Milano 1938, p. 88; Indice generale degli Incunabuli delle Biblioteche d'Italia, I, Roma 1943, n. 352.