APROSIO, Angelico
Nato a Ventimiglia nel 1607 e ivi morto nel 1681. A quindici anni vestì l'abito di S. Agostino e fece a Genova il noviziato; indi fu per sei anni a Siena, e di questa dimora, al pari di quella in Venezia che durò sette anni, si ricordò poi sempre come di uno dei periodi più riposati e felici della sua vita di studioso, mentre a Monte S. Savino, a Pisa, a Treviso, a Feltre, a Lesina in Dalmazia, a Milano, a Chioggia, a Bologna, non si fermò che poco, assillato com'era da una specie di malessere, d'irrequietezza, d'incontentabilità, che gli faceva venir presto in uggia paesi ed uomini. Di questo suo moto perpetuo fu anche cagione il dover andare a predicar qua e là. Né ciò gl'impedì d'attendere con ardore ai suoi studî, di appagare la sua passione o mania di bibliofilo e di raccoglitore, e di pubblicare molte curiose opere, erudite e capricciose a un tempo, come quelle in difesa dell'Adone contro Tommaso Stigliani; il Vaglio critico di Masoto Galistoni di Teramo, 1637; il Buratto di Carlo Galistoni, 1642; la Sferza poetica, 1643 e il Veratro di Sapricio Saprici, 1645; le Bellezze della Beliza 1644; le Vigilie del Capricorno, 1667; la Grillaia, 1668; la Biblioteca Aprosiana, 1673; la Visiera alzata, 1679. Con trenta casse di libri, raccolti durante i suoi viaggi, fondò la Biblioteca Aprosiana a Ventimiglia.
Bibl.: C. Micellone, P. Angelico Aprosio, in Annuario del R. Liceo-Ginnasio G. B. Cassini di San Remo, San Remo 1927.