PALLI BARTOLOMEI, Angelica
Scrittrice, nata a Livorno, di famiglia oriunda greca, il 22 novembre 1798, ivi morta il 6 marzo 1875. Sposa a Giampaolo Bartolomei, patriotta, lo seguì esule in Piemonte dopo il 1848. Fu valente improvvisatrice, in italiano, in greco e in francese, di liriche e di azioni drammatiche, e compose anche novelle di gusto romantico, in versi e in prosa, inspirate spesso dal suo vivo amore per la Grecia e per l'Italia. Cantò in greco la morte di Giorgio Byron, tradusse dal francese (Hugo) e dall'inglese (Gray, Shakespeare); fu amica di G. B. Niccolini, di F. D. Guerrazzi, di G. Giusti, di L. Mercantini.
Opere: Tieste, tragedia, Livorno 1820; Saffo, azione drammatica, Livorno 1823; Poesie, Livorno 1824; Discorsi di una donna alle giovani maritate del suo paese, Torino 1851; Ulrico ed Elfrida, novella in versi, Livorno 1868; La famiglia Roccabruna, Torino 1871; Racconti, Torino t876.
Bibl.: O. C. Vallecchi, Prefazione ai Racconti; F. D. Falcucci, Commemorazione di A. P., Livorno 1878.