ANEROIDE
. Il barometro aneroide, o metallico, è uno strumento che fornisce la misura della pressione atmosferica fondandosi sulle modificazioni che, per le variazioni della pressione, subisce un recipiente metallico a forma di tubo ricurvo (aneroide, propriamente detto di Bourdon) o a forma di scatola (olosterico), nel cui interno sia stata estremamente rarefatta l'aria. Quest'ultimo fu ideato la prima volta da Vidi (nato a Nantes nel 1804, morto a Parigi nel 1866), che, avvocato in origine, si occupò in seguito di ricerche fisico-chimiche e nel 1844 ottenne un brevetto per un baromètre sans liquide. Il tipo di barometro metallico più usato è appunto quello a scatola: in esso lo sforzo della pressione esterna sulla sottile parete elastica, oltre che da questa, viene controbilanciato da una molla antagonista B che si trova talora nell'interno. I movimenti della parete mobile vengono amplificati mediante un sistema di leve e trasmessi ad un perno centrale fornito di un indice che gira su una mostra graduata (barometri a lettura diretta, detti anche semplicemente aneroidi).
In altri apparecchi (barometri registratori, barografi) i movimenti del coperchio della scatola vengono trasmessi ad un'estremità di un'asticciuola, di cui l'altra estremità è fornita di una penna che può scrivere su una carta avvolta attorno ad un tamburo mosso da un sistema di orologeria. La graduazione viene eseguita per confronto con un barometro a mercurio e deve essere verificata di frequente, specialmente per gli apparecchi che sono soggetti ad urti.
Sono in commercio barometri metallici cosiddetti compensati, nei quali si cerca che gli spostamenti dell'indice siano indipendenti dalle variazioni di temperatura. L'azione di questa, specie se confrontata con le altre cause di errore, è tutt'altro che trascurabile e può falsare notevolmente la misura dell'altezza. Si definisce coefficente di temperatura quella correzione che è necessario apportare alla lettura barometrica per effetto della variazione di un grado nella temperatura.
Si tenta di correggere l'errore derivante dalle variazioni della temperatura in una delle maniere seguenti.
Taluni, come il Naudet, il Salmoiraghi, ecc., costruiscono in lamina bimetallica il braccio di una leva, avendolo calcolato in modo che per l'incurvarsi con l'aumentare della temperatura s'accorci della quantità necessaria. Tale compensazione è in uso quasi esclusivamente nei barometri metallici a lettura diretta.
Nei barografi, specie in quelli impiegati per l'esplorazione della atmosfera libera, la compensazione si ottiene regolando opportunamente la tensione dell'aria residua entro la scatola, in modo che una compensazione perfetta si verifichi alle condizioni di pressione e di temperatura alle quali più frequente e più importante è il loro impiego, in particolare per quelle altezze che lo strumento deve raggiungere, e applicando alle altre letture un coefficiente di correzione determinato con apposite esperienze di confronto.
Malgrado tutte le cure nella costruzione e le garanzie date dalle fabbriche, per ricerche di una qualche accuratezza, come per la esplorazione dell'atmosfera libera, dev'essere studiato prima il comportamento dello strumento alle varie temperature e alle varie pressioni e dev'essere calcolato poi il suo coefficiente di correzione, strumento per strumento e frequentemente.
Il Knock, raccogliendo i risultati delle tarature di un gran numero di strumenti delle migliori ditte, eseguite in laboratorî diversi, venne alla conclusione che per la massima parte essi presentano un coefficiente di temperatura compreso tra 0,10 e 0,20, e che tale coefficiente varia col tempo; senza però rilevare in quest'ultima variazione un andamento netto e regolare.
È conseguenza di quest'azione della temperatura se i diagrammi forniti da barografi esposti al pubblico in piazze o in località dove l'escursione diurna della temperatura è forte, presentano il massimo dell'oscillazione barometrica esagerato, talora, di 1 mm. e più, e inoltre spostato nel tempo rispetto ad altro barografo mantenuto a temperatura costante o pressoché costante.
Per questa sensibilità alle variazioni di temperatura difficilmente minerabile, e variabile nel tempo per le variazioni nell'elasticità delle parti metalliche, e più che tutto per il fenomeno d'isteresi elastica e per gli attriti, i barometri metallici non si possono considerare come strumenti di precisione. Secondo il Hellman, con un buon barografo nelle migliori condizioni non si può garantire oltre 1/4 di mm., mentre nei barometri a mercurio, a seconda della finezza della graduazione nella scala e del dispositivo di traguardo, si possono garantire anche frazioni di 1/10 di mm. I barografi pertanto vanno usati soprattutto come strumenti d'interpolazione, che servono cioè a darci le variazioni della pressione tra una lettura e l'altra di un barometro a mercurio.