anemie, leucemie, mononucleosi
Le principali malattie del sangue
Le anemie sono dovute alla carenza di emoglobina o dei globuli rossi che la contengono: in questi casi diventa insufficiente il trasporto di ossigeno alle cellule dell'organismo e, di conseguenza, anche la loro produzione di energia, con danni alla funzione del cervello, del cuore e della crescita corporea. Le leucemie sono un gruppo di malattie gravi caratterizzate dalla crescita eccessiva di cellule del sangue, più frequentemente di globuli bianchi. La mononucleosi infettiva, infine, è provocata da un virus di tipo herpes e si diffonde nella saliva
Le più grandi città del passato sono sorte sulla riva di un fiume o sul bordi di un lago e del mare, perché l'acqua rappresenta con il suo flusso, allora come oggi, ricchezza di cibo, fonte di energia, facilità di comunicazioni e possibilità di difesa. Il sangue è il fiume dell'organismo che porta a tutti gli organi nutrimento, energia, comunicazione e difesa.
Come quando il fiume si secca si spengono le civiltà, quando il sangue si ammala si spegne la vita. Anemie, leucemie e mononucleosi sono le più comuni malattie del sangue e colpiscono spesso i giovani. Dato che le leucemie sono le più pericolose, cominciamo a parlare di queste.
Anemia è una parola di origine greca che significa "mancanza di sangue", ma con essa in realtà si indica più precisamente la mancanza di globuli rossi. Queste cellule sono ripiene di emoglobina, una proteina che trasporta ossigeno dai polmoni a tutte le cellule dell'organismo per permettere loro di produrre energia. L'organismo di un adulto contiene in media più di un chilo di emoglobina: la mancanza di 500 grammi già provoca danni gravi all'organismo e nessuno può sopravvivere con meno di 300 grammi. Sono colpite soprattutto le cellule che hanno bisogno di grandi quantità di ossigeno, e quindi il cervello, il cuore e i muscoli, oltre che, nei bambini, tutte le cellule in crescita.
Quali situazioni causano anemia? La prima è ovvia: una ferita grave che taglia un'arteria importante provoca una grave emorragia. In altri tipi di anemia, invece, proprio i globuli rossi possono essere incapaci di produrre emoglobina: questo può essere dovuto a malattie ereditarie in cui sono alterati i geni responsabili della produzione di emoglobina. La talassemia, per esempio, è un'anemia ereditaria presente in Italia, soprattutto nella zona del delta del Po e in Sardegna. Alcuni individui sono portatori sani di questa malattia (non hanno la malattia ma possono trasmetterla) e sono eterozigoti, cioè possiedono nel proprio patrimonio genetico due copie diverse dello stesso gene, una delle quali è alterata. Se però concepiscono un figlio con un altro eterozigote, con una probabilità su quattro il bambino nascerà talassemico omozigote, vale a dire con entrambe le copie del gene alterate. È quindi opportuno che due persone che stiano per sposarsi, particolarmente se originarie di quelle regioni, sappiano se sono eterozigoti per la talassemia. Non è difficile saperlo, perché i globuli rossi anche nei portatori sani risultano più piccoli del normale.
Ci sono anche anemie dovute alla mancanza nel cibo di sostanze come il ferro e alcune vitamine necessarie all'organismo per fabbricare l'emoglobina. In questo caso i globuli rossi sono presenti, ma contengono poca emoglobina.
In altre anemie, dette aplastiche, i globuli rossi sono troppo pochi, perché è danneggiato il midollo osseo che dovrebbe produrli. Questo succede nelle leucemie, ma anche quando l'ambiente è sottoposto a radiazioni ionizzanti ‒ come dopo esplosioni atomiche ‒ o è avvelenato da particolari sostanze tossiche.
Leucemia è una parola composta che deriva dai due termini greci leukós "bianco" e aíma "sangue": le leucemie sono infatti tumori che provocano la crescita disordinata di alcune cellule bianche del sangue.
Ogni anno in Italia circa ventimila persone si ammalano di leucemia. Per quale motivo le cellule normali del sangue, il cui ritmo di crescita è regolare, cominciano a crescere troppo in fretta? La causa di queste malattie è molto simile a quella dei tumori che colpiscono altre parti del corpo. A volte per opera di sostanze che inquinano l'ambiente, ma spesso anche per puro caso, si danneggia un gene responsabile di mantenere regolare la crescita di una cellula e aumenta la velocità con cui quella cellula si duplica.
I geni sono come un lungo tema di italiano che deve essere copiato e in questa copiatura ci scappa un errore. Quasi sempre il gene si danneggia perché si rompe il cromosoma su cui è posto e la malattia viene riconosciuta proprio guardando al microscopio i cromosomi rotti dei globuli bianchi. In quell'unica cellula che va di fretta altri geni vengono a loro volta copiati male e il ritmo di crescita di quella cellula aumenta ancora, fino a che diventa leucemica. Pensiamoci bene quando copiamo troppo in fretta i temi di italiano!
Perché è dannoso un numero eccessivo di cellule del sangue? Le cellule del sangue crescono nel midollo osseo e formano popolazioni diverse: globuli rossi, globuli bianchi (linfociti e granulociti) e piastrine, che sono responsabili di diverse funzioni, tutte importanti per l'organismo. Nel primo caso la leucemia colpisce solo una di queste popolazioni che, crescendo in modo eccessivo, riempie la cavità del midollo osseo e impedisce la crescita delle altre popolazioni. Nel secondo caso le cellule che diventano leucemiche, crescendo troppo in fretta, non hanno il tempo per raggiungere la maturazione definitiva e la capacità di funzionare come dovrebbero per svolgere il loro compito.
Dato che i globuli bianchi fanno parte del sistema immunitario e perciò sono responsabili delle difese dell'organismo contro batteri, virus e parassiti, le persone con la leucemia si ammalano facilmente di malattie infettive che si manifestano con febbre alta e continua. La mancanza di piastrine, che sono importanti per la coagulazione del sangue, causa frequenti emorragie. Mentre la mancanza di globuli rossi, come si è detto, provoca anemie.
Esistono diversi tipi di leucemie. Le leucemie acute cominciano d'improvviso, precedute da pochi disturbi e colpiscono soprattutto i giovani. Le leucemie croniche colpiscono invece più spesso le persone anziane e si aggravano lentamente, nel corso di anni. Talvolta le leucemie croniche cambiano forma e diventano acute. Un discorso a parte meritano i linfomi, dovuti sempre a un'eccessiva crescita di linfociti, ma in questo caso sono localizzati nei linfonodi, che crescono a dismisura e comprimono gli organi che li circondano.
Come si può curare la leucemia? Per curare la leucemia bisogna riportare alla normalità la crescita dei globuli bianchi. Questo può essere fatto in due modi. Se la malattia è meno grave, vengono usati farmaci particolari che distruggono solo le cellule che crescono troppo. Se la malattia è molto grave, si interviene con il trapianto di midollo; in questo caso, devono prima essere distrutte tutte le cellule del midollo osseo del malato, che poi vengono sostituite con quelle di un midollo sano prelevato da un donatore. In tal modo nel midollo del malato cresceranno di nuovo cellule sane. Con queste cure almeno metà dei malati di leucemia guarisce, riprendendo una vita perfettamente normale.
La mononucleosi infettiva è una malattia molto frequente e rinomata non certo per la sua pericolosità, ma per avere un buffo sopranome, 'malattia del bacio o delle scuole'. Cosa c'entrano il bacio e le scuole? C'entrano, perché ne vengono colpiti soprattutto gli adolescenti, cui piace, non meno degli adulti, scambiarsi baci, ed è appunto dovuta a un virus presente nella saliva, il virus di Epstein-Barr (EBV), di cui fanno parte anche i virus che provocano la cosiddetta 'febbre' sulle labbra e la varicella. La presenza della mononucleosi si riconosce a colpo sicuro attraverso l'analisi del sangue, che fa registrare un numero eccessivo di globuli bianchi particolari, più grossi del normale e simili a monociti. Si presenta come un'influenza prolungata, con mal di gola e ingrossamento di molti linfonodi, fra cui in particolare quelli posti nella parte posteriore e laterale del collo. Talvolta la pelle diventa rossa, come accade nel morbillo e nella scarlattina. È talmente contagiosa che, quando arrivano a 18 anni, almeno 70 italiani su 100 risultano essere stati infettati dal virus.
Dalla mononucleosi si guarisce come da una comune influenza: senza bisogno di antibiotici, ma con molto riposo. E ovviamente, è bene non baciare parenti e amici.