ANELLI
Famiglia di costruttori di organi e pianoforti, il cui capostipite, Antonio, nacque a S. Stefano Lodigiano nel 1795. Trasferitosi nel 1836 a Codogno, vi fondò una fabbrica di organi e pianoforti. All'attività precipua alternò varie forme di artigianato, esplicantesi soprattutto nella decorazione delle chiese; dipinse e scolpì vari soggetti religiosi e agiografici.
Morì a Codogno nel 1883. Il figlio Gualtiero, nato a Codogno nel 1841, continuò a dedicarsi alla fabbrica paterna, e, stabilitosi nel 1862 a Lodi, vi costruì il suo primo organo per la chiesa di Pianello Val Tidone (Piacenza).
Alla sua morte, avvenuta a Codogno nel 1880, il figlio Pietro, nato il 17 luglio 1863 a Pianello Val Tidone, assunse la direzione della fabbrica, intensificandone e perfezionandone poi la produzione. Nel 1883, recatosi a Faenza per alcuni lavori d'organaria, vi conobbe l'inglese William George Trice - inventore del somiere a pistoni -, con il quale divenne amico, tanto da chiedergli la cessione dell'uso del suo brevetto, e in seguito socio. Nel 1886 l'A. costruì l'organo nuovo della chiesa di S. Maria in Regola di Imola, al quale seguirono numerosi altri, fra cui si ricordano l'organo di S. Marco a Venezia, di S. Fedele a Verona e quello di una chiesa inglese a Cannes.
Nel frattempo, il Trice (la cui invenzione del somiere a pistoni in sostituzione di quello a ventilabrini del Serassi, producente spesso la scordatura, aveva facilitato anche l'applicazione della elettricità, che egli usò per primo nei grandi organi, sia ai tasti, sia ai registri), fattosi propagatore in Italia dell'organo a sistema inglese, parzialmente modificato secondo i principî riformistici sostenuti dal genovese Pier Costantino Remondini, aveva aperto una fabbrica d'organi a Genova. Nel 189o l'A. vi costruì, in collaborazione con l'amico Trice, l'organo della chiesa dedicata all'Immacolata, e nel 1893 entrò in società con il Trice stesso. La società Trice, Anelli & Co., con sede a Genova-Quarto, ebbe tuttavia breve durata, perché l'alto costo degli organi, con il nuovo sistema che esigeva tempo prima di affermarsi, non ne favoriva la produzione. L'A., ritornato a Codogno, dove aveva conservato la propria azienda, cessò a poco a poco la produzione organaria per dedicarsi a quella dei pianoforti e, trasferitosi a Cremona nel 1896, vi aprì una nuova e più grande fabbrica. Nel maggio 1897 fu venduta a Carlo Vegezzi-Bossi la fabbrica della società e il Trice rientrò in Inghilterra, mentre l'A. continuò ad occuparsi dei pianoforti. L'incremento raggiunto da questa impresa fu tale che nel 1918 egli costituì la Società Anonima A., accrescendone non soltanto la produzione (che nel 1924 sarà di 5 pianoforti al giomo), ma soprattutto la fama. Nel 1922 l'A. ottenne il brevetto per la tastiera a leva registrabile, e nel 1935 quello per la meccanica a ripetizione.
Coadiuvato dal maggiore dei suoi figli, Gualtiero (nato a Cremona nel 1896, e attualmente continuatore della industria patema), l'A. si dedicò alla fabbricazione di un nuovo tipo di pianoforte, il verticoda, riunendovi le specifiche possibilità del pianoforte a coda e le comodità di quello verticale.
Pietro A. morì a Cremona il 27 genn. 1939.
Bibl.: L. Salamina, Una fabbrica lodigiana di organi, in Arch. stor. lodigiano ,LV (1936), pp. 23-35; R. De Rensis, Cento anni della casa A. - Organi e Pianoforti. 1836-1936, Cremona 1936; R. Lunelli, Organari stranieri in Italia, in Note d'Arch. per la Storia musicale, XIV(1937), pp. 290 s.; C. Schmidl, Diz. universale dei musicisti, I, pp. 49 s.; Encicl. Ital., III, col. 228; Diz. Ricordi della musica e dei musicisti, Milano 1959, pp. 37 s.