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Stasiuk, Andrzej

Lessico del XXI Secolo (2013)
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Stasiuk, Andrzej


Stasiuk, Andrzej. – Scrittore, poeta e critico letterario polacco di origine ucraina (n. Varsavia 1960). Impegnato nel movimento pacifista vicino a Solidarność durante il regime filosovietico, ha scontato nel 1980 due anni di prigionia per diserzione del servizio militare e si è poi ritirato in un piccolo villaggio in Galizia, dove vive come contadino: dall'esperienza del carcere hanno origine l'esordio letterario, la raccolta di racconti Mury Hebronu (1992, «Le mura di Hebron»), con cui si afferma come autore di punta della Polonia postsovietica, e le poesie di Wiersze miłosne i nie (1994, «Versi d'amore e non»). Del 1995 è il romanzo Biały kruk (trad. it. Corvo bianco, 2002), simbolico viaggio con delitto in una foresta innevata dell'ultima generazione polacca cresciuta tra le macerie del socialismo reale. L'idea di una struggente compenetrazione tra purezza della natura e disillusione ideologica prosegue con toni più lirici in Dukla (1997; trad. it. Il mondo dietro Dukla, 2010), mentre singolare è l'iperrealistico thriller onirico velato di humor nero Dziewięć  (1999; trad. it. Il cielo sopra Varsavia, 2003), con cui stigmatizza l'occidentalizzante religione del denaro, in uno stile scomposto che occhieggia al montaggio cinematografico. Di grande eco i racconti di viaggio nell'Europa dell'Est come Jadąc do Babadag (2004, «Viaggio a Babadag») e Fado (2006); nel 2012 ha pubblicato la raccolta di racconti Grochów.

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