ANDRONICO Callisto ('Ανδρόνικος Κάλλιστος)
Nativo di Costantinopoli, emigrò in Italia, dove visse miseramente, insegnando il greco in Bologna (tra il 1458 e il 1465) e in Roma, nell'intimità del cardinale Bessarione che lo stimava assai. Sperando di migliorare le sue condizioni finanziarie, passò a Firenze, ove tenne una scuola di lingua e letteratura greca, frequentata anche dal Poliziano, il quale indirizzò a Lorenzo de' Medici una poesia latina per sollecitarne la liberalità verso il maestro, che minacciava d'andarsene. In cerca di miglior fortuna A. volle recarsi in Francia e per sopperire alle spese del viaggio vendette i suoi manoscritti. Dopo un breve insegnamento all'Università di Parigi, passò in Inghilterra, dove morì dopo il 1476. Scrisse poche opere, di cui sono edite la Monodia sulla presa di Costantinopoli, una lettera a Giorgio Paleologo, ed esametri laudativi dell'In calumniatorem Platonis del Bessarione. Sono ancora inediti l'opuscolo in difesa di Teodoro Gaza contro Michele Apostolio, in cui abilmente difese Aristotele senza deprimere Platone, meritandosi l'approvazione del Bessarione e di Nicolò Secundino, e la versione latina del De generatione et corruptione di Aristotele, dedicata a Lorenzo de' Medici. Non può attribuirsi a lui, come ripete il Legrand, il De affectibus (περὶ παϑῶν) dello Pseudo-Andronico Rodio, perché questo trattato si conserva in codici e in versione latina molto più antichi.
Edizioni e bibl.: Per la Monodia e la lettera, v. Migne, Patrologia graeca, CLXI, coll. 1131-1142 e 1017-1020. Gli esametri in lode del Bessarione presso Legrand, Cent-dix lettres de Fr. Filelfo, Parigi 1892, p. 220 seg.; la risposta a Michele Apostolio in corso di stampa presso L. Mohler, Kardinal Bessarion, III.