Nome umanistico del riformatore e teologo A. Hosemann (Gunzenhausen, Norimberga, 1498 - Königsberg 1552). O. è noto soprattutto per essere stato l'autore della premessa anonima alla prima edizione del De revolutionibus orbium coelestium di Copernico, nella quale si invitavano i lettori a considerare la teoria eliocentrica come una semplice ipotesi matematica.
Insegnante di ebraico presso il convento degli Eremiti di sant'Agostino a Norimberga (1520), nel 1522 passò alla Riforma, ma si oppose tanto al radicalismo zwingliano che allo spiritualismo entusiasta, schierandosi allo scoppio della guerra dei contadini contro gli insorti. Partecipò ai colloqui di Marburg (1529), Worms (1540) e di Ratisbona (1541); contrario all'«interim» di Norimberga nel 1548 abbandonò la sua città per trasferirsi presso Alberto di Brandeburgo, precedentemente per suo influsso passato alla Riforma, che lo fece professore alla facoltà teologica della nuova univ. di Königsberg. In campo teologico sostenne la dottrina della redenzione attraverso la «inhabitatio Christi» nell'uomo, in polemica con Melantone. L'esposizione più esauriente delle sue concezioni apparve nel 1551 in una doppia redazione, tedesca (Von dem einigen Mittler Jessu und Rechtfertigung des Glaubens) e latina. Coltivò interessi matematici e fu in corrispondenza con Cardano, che gli dedicò il suo Artis magnae sive de regulis algebraicis liber, e con Copernico, del quale curò, subentrando a Retico, la stampa del De revolutionibus orbium coelestium (1543), premettendovi una lettera Ad lectorem anonima e quindi creduta dello stesso Copernico, nella quale l'ipotesi eliocentrica veniva presentata come semplice accorgimento matematico, senza valore fisico.