ANDREA
Eletto arcivescovo di Bari, a quanto sembra da una minoranza, nel1061, sarebbe stato consacrato due anni dopo; certamente aveva già ricevuto la consacrazione nel maggio 1063, quando Alessandro II gli concesse (il privilegio non va esente da qualche sospetto, ma il fatto storico sembra innegabile, l'uso del pallio e gli confermò i possessi della Chiesa canosina: è notevole infatti la circostanza che A. figura nei documenti come arcivescovo di Canosa (con suffraganea Bari), sebbene la provincia ecclesiastica barese risalga al 1025.
Tenace rappresentante della tendenza anúbízantina, A. occupò il seggio arcivescovile in un periodo quanto mai turbinoso. Nel1064 tenne a Bari un sinodo, ma sotto la presidenza dell'arcivescovo Amolfo di Cosenza. La corrente ostile gli contrappose un arcivescovo Ursone, che alcuni autori tendono a identificare con il personaggio di tal nome sedente più tardi sulla cattedra di Rapolla e nel 1080 traslato a Bari in seguito all'intervento di Roberto il Guiscardo: l'identificazione sembra però piuttosto arbitraria; né può avere credito l'attribuzione al 1062 o 1063 di una lettera di Alessandro II ad Arnaldo arcivescovo di Acerenza, Ursone (?) arcivescovo di Bari (si noti, non di Canosa) e Ambrogio vescovo di Terracina. Nel 1066 A. sarebbe andato a Costantinopoli, e c'è chi vede in questa emigrazione un esilio impostogli dai Bizantini: ma è difficile stabilire il significato di tale viaggio, né risulta se sia mai tornato nella propria sede.
Le fonti ne ascrivono la morte al 1078, ma già in precedenza figurano sulla cattedra barese Ursone e un Pietro eletto. Certamente è destituita di fondamento la notizia riferita dal Lombardi che A. fosse presente a Montecassino il 10 ottobre 1071, in occasione della consacrazione della rinnovata chiesa abbaziale.
Si fa risalire ad A. la costruzione nella cattedrale di un ambone destinato alla recita delle lezioni e del Vangelo nelle funzioni liturgiche.
Bibl.: A. Beatillo, Historia di Bari principal città della Puglia nel regno di Napoli, Napoli 1637, p. 68; F. Lombardi, Compendio cronologico delle vite degli arcivescovi baresi, I, Napoli 1697, pp. 29-31; F. Ughelli-N. Coleti, Italia sacra..., VII, Venetiis 1721, col. 604; G. Cappelletti, Le chiese d'Italia..., XXI, Venezia 1870, p. 12; p. B. Gams, Series episcoporum..., Ratisbonae 1873, p. 856; P. F. Kehr, Papsturkunden in Apulien, in Nachrichten der K. Gesellschaft der Wissenschaften zu Göttingen,1898, p. 265; Id., Papsturkunden in Salerno, La Cava und Neapel, ibid.,1900, pp. 219-21; J. Gay, L'Italie méridionale et l'empire byzantin..., Paris 1904, pp. 548-50; F. Carabellese L'Apulia ed il suo comune nell'atto medio evo, Bari 1905, p. 254; F. Nitti di Vito, La ripresa gregoriana di Bari (1087-1105), Trani 1942, pp. 72-112.