ANDREA
Successe come vescovo di Lodi ad Aldegrauso alla fine del 970. Vescovo assai legato all'impero, A. ottenne il 24 nov. 975 un ampio privilegio di conferma da Ottone II. Inoltre, non appena questi scese in Italia, A. si fece rilasciare un diploma (981) col quale l'imperatore gli attribuiva il pieno dominio sul distretto cittadino e sul contado per un raggio di sette miglia, con la relativa giurisdizione.
Questa concessione è tanto più importante, in quanto una delle poche, non di semplice conferma, elargite in quell'anno da Ottone II; essa inoltre mostra, nell'ampia delegazione di poteri comitali fatti al vescovo, l'assoluta fiducia che l'imperatore riponeva in A. e l'alto prestigio da questo goduto nella sua diocesi e nella corte imperiale.A. curò attivamente gli interessi della mensa episcopale e favori a più riprese i monasteri e le chiese della diocesi: nel 972 concesse l'esenzione dalle decime al monastero di S. Pietro; nel 979 e nel 987 provvide al miglioramento del patrimonio vescovile scambiando con privati numerosi appezzamenti di terreno; nel 994 fece un'amplissima donazione di beni alla basilica di S. Bassano di Lodi.
Partecipò nel febbraio del 997 al concilio tenuto da Gregorio V a Pavia. Non sembra però che egli abbia goduto sotto Ottone III dello stesso favore di cui lo aveva gratificato Ottone II; prova ne sia la nomina di un conte di Lodi fatta dall'imperatore nella persona di Benzo e la condanna da questo inflitta ad A. nell'agosto del 1000 in una causa patrimoniale che lo opponeva a un privato.
Nel 1002 A. riuscì ad ottenere da Arduino, allora appena eletto re d'Italia e desideroso di appoggi, un privilegio per l'estrazione dell'oro dalle sabbie del fiume Adda. È questo l'ultimo atto in cui egli sia ricordato.
Fonti e Bibl.: C. Vignati, Codice diplomatico laudense, I, Milano 1879, pp. XLIV s., 25-42; Diplomata regum et imperatorum Germaniae, II, 1, in Monumenta Germ. Hist., Hannoverae 1888, pp. 133-135, 297 s.; III, 1, ibid., ibid. 1900-1903, p. 705; Constitutiones et acta publica, a cura di L. Weiland, I, ibid., ibid. 1893, pp. 536 s.; I piaciti del "Regnum Italiae", a cura di C. Manaresi, II, 1, Roma 1957, in Fonti per la storia d'Italia, XCVI, pp. 442-445; G. Cappelletti, Le chiese d'Italia, XXI, Venezia 1857, pp. 296-303; L. Manzini, Vescovi di Lodi, Lodi 1906, pp. 58-68; F. Savio, Gli antichi vescovi d'Italia, II, 2, Bergamo 1932, pp. 182-85; C. G. Mor, L'età feudale, I, Milano 1952, pp. 373, 410, 526.