Tipografo-editore (Asola 1451 - Venezia 1529), allievo di Nicolas Jenson. In una supplica per ottenere un privilegio di stampa, del 1499, è affermato che T. stampava a Venezia già da 25 anni; ma la prima opera che reca il suo nome è il Breviario del 1479. All'inizio della sua attività fu anche associato con Pietro da Cremona e con Bartolomeo de Blavis di Alessandria. Pubblicò le opere di Virgilio, di Terenzio (1480) e di Aristotele (1483), i Rerum Venetarum libri di M. A. Sabellico (1487) e la 1º ed. delle opere di Platone tradotta da M. Ficino (1491). Nel 1508 si associò con Aldo Manuzio, che era divenuto suo genero nel 1499: nelle Epistole di Plinio (1508) compare per la prima volta la sottoscrizione famosa "in aedibus Aldi et Andreae Asulani soceri", che T. conservò anche dopo la morte di Aldo (1515). La produzione successiva di T. restò fedele all'indirizzo umanistico originario, che era uscito rafforzato dall'associazione con Aldo. I figli di T., Giovan Francesco e Federico, ripresero l'attività tipografica nel 1533 e si sottoscrissero "haeredes Aldi Manutii Romani et Andreae Asulani soceri".