TIRALI, Andrea
Architetto. Nacque a Venezia intorno al 1660, morì a Monselice nel 1737. Rimasto sino a venticinque anni semplice muratore, ma dotato di talento, si può considerare il precursore delle due branche che si contesero il dominio in architettura, fra le lagune: la tradizionale, moderatamente rococò, che conduce al Massari e quella graziosamente neoclassica, del Selva. Pur imitando, quasi sino al plagio, il Palladio nella chiesa di S. Vitale, simile a S. Francesco della Vigna, e l'antichità nel bell'atrio a colonne scanalate dei Tolentini, anima i partiti classici con opportuni motivi barocchi. Sono poi tipici esempî dell'architettura settecentesca la scuola dell'Angelo Custode ai Ss. Apostoli e lo scalone del palazzo Sagredo. Altre sue opere notevoli, il Ponte dei tre archi a Cannaregio (1688, ma restaurato nel 1794), la cappella di S. Domenico a S. Giovanni e Paolo (1690-1716), il disegno per la pavimentazione della piazza di S. Marco (1723), la chiesa della Trinità (1703) e quella dei Ss. Vito e Modesto a Chioggia (1723). Fu anche idraulico di un certo valore e proto del Magistrato delle Acque.
Bibl.: Temanza, Ms. 888 della Bibl. del Seminario Patriarcale (Zibaldone I); E. Bassi, A. Selva, Padova 1936.