Architetto (Venezia 1660 circa - Monselice 1737). In gioventù tagliapietre e muratore, si formò in maniera autonoma tra i tardi seguaci di B. Longhena, animando i partiti classici delle sue architetture con motivi barocchi. Viceproto ai Magistrati delle acque nel 1688, proto nel 1694, ebbe un peso decisivo sull'edilizia veneziana. Fece parte dei circoli illuminati della città, in particolare di quello dei Duodo. Costruì a Venezia il ponte dei tre archi sul Cannaregio (1688, restaurato nel 1794), la cappella di S. Domenico ai SS. Giovanni e Paolo (1690-1716), la scuola dell'Angelo Custode ai SS. Apostoli, le facciate di S. Vitale (1700) e di S. Nicolò da Tolentino (1706-14, con alto portico classicheggiante sormontato da un frontone aperto al centro da un finestrone ovale tipicamente barocco), ecc.