ANDREA Schiavone (Andrea Meldolla detto Schiavone)
Pittore e incisore, nato a Zara ai primissimi del '500, morto a Venezia il 1° dicembre 1563. Il Ridolfi lo dipinge come un autodidatta, ammiratore specialmente del Parmigianino di cui si esercitava a copiare i disegni e sul cui stile eseguì poi varie incisioni. Sembra però che il Ridolfi, descrivendo lo S. costretto ad umili opere perché poco apprezzato dai contemporanei, mentre altre testimonianze (Vasari, Paolo Pino, ecc.) farebbero credere altrimenti, abbia confuso il ricordo del Meldolla con quello d'altro pittore Schiavone, forse Andrea di Nicolò da Curzola. Lavorò molto a fresco su facciate di palazzi veneziani, ma nulla ne è rimasto; le poche tracce superstiti sulle pareti del castello di S. Salvatore dei conti Collalto furono distrutte dalla guerra nel 1918, ma restano suoi quadri a Venezia (libreria di S. Marco, quadreria Querini-Stampalia, collezione Donà Dalle Rose, galleria Giovanelli, Pinacoteca Manfrediniana al Seminario patriarcale, chiese di S. Cassiano, S. Rocco, S. Sebastiano, S. Giacomo dell'Orio, Carmini ecc.), a Napoli (Museo Nazionale), a Londra (Bridgewater House; Hampton Court, National Gallery), a Parigi (Louvre), a Berlino (Gemälde Galerie), a Vienna (id.), a Dresda (id.), a Monaco (id.), ecc. Improvvisatore facile e sciolto, esagerò i modi tintoretteschi, accostandosi, nelle proporzioni e nei tipi delle figure, al Parmigianino. Predilesse i soggetti romantici messi in voga dall'arte giorgionesca e dai suoi seguaci, e perciò fu facile spesso l'attribuzione d'opere dello Schiavone al Giorgione. Ora non sorge più dubbio sull'identità dell'incisore Meldolla col pittore, che rivela in questo campo sicura e abile tecnica. (V. tavv. XLVII e XLVIII).
Bibl.: C. Ridolfi, Le meraviglie dell'arte, ed. Hadeln, I, Berlino 1914; L. Fröhlich-Bum, Andrea Meldolla genannt Schiavone, in Jahrb. d. kunsth. Samml. d. allerh. Kaiserh., XXXI (1913-14), p. 137 segg.; id., Einige unbekannte Werke d. A. S., ibidem, XXXIII (1916), pp. 367-373; D. v. Hadeln, Über zwei Zeichnungen des A. S., in Jahrb. d. preuss. Kunstsamml., XLVII (1925), pp. 135-139. Su A. S. come incisore v. I. D. Passavant, Le peintre-graveur, VI, Lipsia 1864, e A. Bartsch, Le peintre graveur, XVI, Lipsia 1870.