PERRUCCI, Andrea
Poeta dialettale e scrittore di teatro, nato a Palermo nel 1651. Visse a Napoli, dove studiò legge e lettere conseguendo in vecchiaia la nomina ad avvocato straordinario della città. Morì nel 1704.
Scrittore fecondo di mediocri poesie toscane, latine, siciliane, calabresi e napoletane, oggi è ricordato nella storia del melodramma perché fu tra i primissimi cultori di questo genere a Napoli, meritandosi la nomina a poeta del teatro degli Armonici di San Bartolomeo, al quale diede prologhi, intermezzi, e parecchi drammi (La Stellidaura vendicata, Chi tal nasce tal vive, Epaminonda, ecc.). Coltivò anche il teatro religioso, modellato sulle comedias de santos degli Spagnoli, e nel 1678 rimaneggiò la leggenda di Don Giovanni nel suo Convitato di pietra, che ebbe due ristampe. Il suo lavoro teatrale più fortunato fu Il vero lume tra le ombre ossia la nascita del Verbo umanmo, composto con lo pseudonimo di Casimiro Ruggiero Ugone, e rappresentato poi la notte di Natale nei teatri popolari di Napoli attraverso tutto il Settecento e buona parte dell'Ottocento. Tuttora utile è la sua trattazione Dell'arte rappresentativa meditata ed all'improvviso (1699).
Bibl.: G. Gimma, Elogi della Società degli Spensierati di Rossano, Napoli 1703; A. Mongitore, Bibliotheca sicula, Palermo 1707, I, p. 32 segg.; P. Martorana, Notizie degli scrittori del dialetto napolitano, Napoli 1874, pp. 323-27; M. Scherillo, L'opera buffa napoletana, 2ª ed., Palermo 1916, pp. 34-41; B. Croce, I teatri di Napoli, Bari 1916, pp. 111-116.