NENCINI, Andrea
– Nacque a Siena il 27 novembre 1788.
Si formò a Bologna con padre Stanislao Mattei; tra i suoi compagni di studi ci fu Gioacchino Rossini, che l’8 agosto 1806, in un saggio del liceo filarmonico cittadino, cantò nel duetto Ad annodarci i cuori per soprano, tenore e orchestra composto da Nencini; l’11 agosto 1808 si produssero entrambi in un concerto festivo dell’istituto, Nencini con un terzetto vocale (probabilmente La musa Euterpe io sono) e una serie di variazioni per pianoforte e orchestra (Radiciotti, 1927, tav. X). Nello stesso anno venne aggregato alla classe dei compositori dell’Accademia Filarmonica; si dedicò poi all’insegnamento e alla composizione.
I primi lavori noti datano tra il 1806 e il 1811 (manoscritti a Bologna, Museo della Musica): due sinfonie, le Variazioni e Rondò per pianoforte e orchestra, alcune composizioni di genere sacro (tra esse il salmo Dixit Dominus per 4 voci e strumenti composto nel 1811 per la festa dei Filarmonici in S. Giovanni in Monte a Bologna), due cantate, due arie per voce solista e orchestra, due duetti e un terzetto. Nel teatro Comunale fu maestro al cembalo e direttore dei cori nella stagione di primavera del 1817.
Il 23 aprile 1817 fu eletto maestro di cappella nella chiesa metropolitana di Urbino, carica che tenne fino al dicembre 1825; nell’agosto di quell’anno aveva chiesto congedo per potersi recare con la moglie, la cantante Giuditta Pasini, a Corfù.
Dagli atti consiliari risulta peraltro che si assentasse di frequente, soprattutto per carnevale, «per le musiche forestiere»: nel marzo 1824 per esempio accompagnò la moglie al teatro Valle di Roma, per la Griselda di Ferdinando Paer e le farse La figlia pentita di Francesco Cenciarelli e La prova di un’opera seria di Francesco Gnecco. Sono del periodo urbinate i salmi a 3 voci con strumenti Laudate pueri Dominum (1817) e Lauda Jerusalem (1820), conservati manoscritti nella Biblioteca del Conservatorio di Firenze; una Messa a 4 voci con strumenti, la sequenza Victimae paschali laudes a 4 voci con organo, l’inno Vexilla regis prodeunt a 3 voci con organo e il Crucem tuam a tre voci pari con accompagnamento di violini, viole, obuè, corni, trombe, fagotto (1822).
A Corfù compose per la moglie la farsetta in un atto L’errore fortunato, data al teatro di S. Giacomo il 7 marzo 1826 e dedicata a Lord Frederick Guilford, rettore dell’Università Ionica; accanto alla Pasini, il tenore greco Giovanni Comno (il libretto è nella Anagnostiki Eteria Kerkyras di Corfù).
Operò come maestro concertatore e direttore di scena in vari teatri: appunto a Corfù (donde ripartì alla volta di Ancona con «moglie, suocera figlia e nipote» a detta del passaporto rilasciatogli l’11 marzo; Archivio di Stato di Corfù, Polizia esecutiva, filza 1813), a Livorno nel 1831 (teatro degli Avvalorati), a Roma nel 1832 (Apollo), a Perugia nel 1833 (Accademia di via del Verzaro), e stabilmente alla Pergola di Firenze (da settembre 1826 all’autunno 1836; occasionalmente anche al Goldoni). Dal 1826 al 1829 avrebbe inoltre insegnato canto e pianoforte nell’Accademia Filarmonica di Ravenna. A Firenze fu professore di contrappunto nella scuola di musica dell’Accademia delle belle arti, e uno dei sei maestri di cappella nella chiesa dei Ss. Michele e Gaetano. Precorrendo i tempi, Nencini propose al teatro di condurre l’orchestra con la bacchetta, come s’usava in alcuni teatri stranieri, ma l’Accademia rigettò la richiesta.
Del 1838 è la cantata Le tombe (versi di Giovanni Cino Rossi) per la morte della cantante Virginia Blasis, data alla Pergola il 15 giugno con Amalia Schutz Oldosi (Fiorenza) e Amalia Agliati (Laro). Il 14 marzo 1842, nella dimora fiorentina dei MacDonald, ebbe luogo sotto la direzione di Nencini, con un coro misto di professionisti e dilettanti e con i pianisti Luigi Gordigiani ed Enrico Manetti, la prima esecuzione italiana dello Stabat Mater di Rossini nella versione per due pianoforti di Théodore Labarre, quattro giorni avanti la prima ufficiale data a Bologna sotto la direzione di Gaetano Donizetti. Nel 1845 in S. Gaetano fu eseguita una sua Messa da Requiem in suffragio dei defunti del collegio musicale: la critica la lodò per la varietà di colori e d’orchestrazione, accostandola allo stile di Mercadante, e vi ravvisò un raro esempio di «musica sacra senza cabalette, lo che per i tempi che corrono non è piccol pregio» (Gazzetta musicale di Milano, 27 aprile 1845); del 1847 è la Messa a 4 voci con piena orchestra (1847; entrambe le partiture manoscritte sono nel Conservatorio di Firenze).
Compose inoltre La burla ossia Il finto gemello punito, farsa in un atto per due personaggi (Pasquale, basso; Sofia, soprano) e un mimo (Nespolone; anch’essa conservata nel Conservatorio di Firenze); la Sinfonia Nencini (parti staccate nella Biblioteca di Archeologia esStoria dell’arte di Roma); un Tantum ergo e un Benedicat a 2 voci con strumenti (Firenze, Conservatorio).
Morì a Firenze il 10 marzo 1852.
Fonti e Bibl.: F. Regli, Dizionario biografico dei più celebri poeti ed artisti ... che fiorirono in Italia dal 1800 al 1860, Torino 1860, p. 75; Catalogo della Biblioteca del Liceo musicale di Bologna, I, Bologna 1890, p. 153; II, ibid. 1892, p. 280; III, ibid. 1893, p. 324; C. Schmidl, Dizionario universale dei musicisti, II, Milano 1929, p. 167; B. Ligi, La cappella musicale del duomo di Urbino, in Note d’archivio per la Storia musicale, II (1925), pp. 186-192; G. Radiciotti, Gioacchino Rossini. Vita documentata, opere ed influenza su l’arte, I, Tivoli 1927, pp. 21, 28, 47 e tav. X; M. De Angelis, La prima dello Stabat Mater. Precisazioni e documenti, Firenze 1981, pp. 108 s., 115, 135; Id., La musica del Granduca. Vita musicale e correnti critiche a Firenze 1800-1855, Firenze 1978, ad ind.; Id., Le carte dell’impresario: melodramma e costume teatrale nell’Ottocento, Firenze 1982, p. 50; Le cifre del melodramma. L’archivio inedito dell’impresario teatrale Alessandro Lanari nella Biblioteca nazionale centrale di Firenze (1815-1870), a cura di M. De Angelis, Firenze 1982, I, p. 15; II, pp. 50, 169; Due secoli di vita musicale. Storia del teatro Comunale di Bologna, a cura di L. Trezzini, II, Bologna 1966, p. 22; Y. Hytiris, Ē opera sto thèatro tou Sangiakomo, Corfu 1994, p. 58; P. Fabbri, La musica nell’Otto e Novecento, in Storia di Ravenna, V: L’Età risorgimentale e contemporanea, a cura di L. Lotti, Ravenna-Venezia 1996, p. 86; G. Staffieri, Firenze, teatro della Pergola. Materiali per una storia dell’orchestra (dagli anni Venti dell’Ottocento all’Unità d’Italia), in Studi verdiani, XVI (2002), pp. 97-135; Gioachino Rossini. Lettere e documenti, a cura di B. Cagli - S. Ragni, III a, Pesaro 2004, pp. 15 s., 21, 76; M. Grempler, Das Teatro Valle in Rom, 1727-1850, Kassel 2012 (con cronologia on line).
Ernesto Pulignano