MUSTOXIDI, Andrea
MUSTOXIDI, Andrea (gr. ᾿Ανδρέας Μουστοξύδης). – Nacque il 6 gennaio 1785 a Corfù, quando l’isola faceva ancora parte del dominio della Repubblica di Venezia, in una famiglia nobile.
Membro di quella generazione di greci che studiò in Italia per un periodo più o meno lungo, assimilandone la cultura e assumendo l’italiano come lingua scritta, iniziò gli studi nel 1802 a Padova per passare poi a Pavia, dove si laureò in legge.
La formazione tra il Veneto e Pavia avveniva di norma all’insegna di Melchiorre Cesarotti, professore a Padova, interessato al mondo greco attraverso le riduzioni e i rifacimenti dell’Iliade e le traduzioni di Demostene, disponibile ad ascoltare e guidare coloro che gli si rivolgevano.
Nel 1804 Mustoxidi pubblicò un volume sulla storia di Corfù – Notizie per servire alla storia corcirese dai tempi eroici al secolo XII – che gli consentì di conseguire, nel 1806, un posto come storiografo delle Isole Ionie. Poco dopo pubblicò anche due volumi di Illustrazioni corciresi (Milano 1811-14), che gli procurarono da subito una certa fama. Strinse amicizia con i maggiori letterati italiani del tempo, come Ippolito Pindemonte, Vincenzo Monti, Ugo Foscolo, Alessandro Manzoni, Giacomo Leopardi, Mario Pieri, Domenico Rossetti, Spiridione Veludo, Giovanni Battista Niccolini.
Risale al 1812 la collaborazione alla traduzione dell’Iliade di Monti, che lo rese celebre anche in veste di filologo; con Luigi Lamberti ed Ennio Quirino Visconti fornì infatti numerosi consigli sulla scorta dei quali fu corretta la seconda edizione. Restituì nella sua integrità il discorso isocrateo Sullo scambio, con la pubblicazione delle Epistole che precedono al libro intitolato Discorso d’Isocrate della permutazione (Milano 1813). Nel 1815 Leopardi gli dedicò, con parole di viva ammirazione, il suo Saggio sopra gli errori popolari degli antichi. In veste di storiografo, pubblicò il volume Sui quattro cavalli della basilica di S. Marco in Venezia (Padova 1816), dove le sculture, comunemente attribuite a Lisippo, vennero invece fatte risalire all’isola di Chio. Approfondì anche la figura di Anacreonte, pubblicando Le odi di Anacreonte e una Vita di Anacreonte (entrambe: Venezia 1817). Opuscoli celebrativi, in prosa e in versi, testimoniano la presenza radicata dello scrittore nell’ambiente politico e culturale italiano: Per la nascita di Giovanni Guglielmo primogenito del nobile signore Riccardo Belgrave Hoppner (ibid. 1818); Per le faustissime nozze della N. D. Caterina Quirini Stampalia col nob. signor conte cav. Girolamo Polcastro (Padova 1818); Per gli sponsali della nobile donna Cristina dei Marchesi Trivulzio col signor conte don Giuseppe Archinto (Milano 1819); Per le nobili nozze Sanbonifacio-Zacco (edito a Padova solo nel 1860).
Nell’estate del 1819 – quando Corfù e le Isole Ionie erano già da quattro anni sotto il protettorato britannico – essendogli stata revocata da sir Thomas Maitland la nomina di storiografo a causa dello scritto polemico Exposé des faits qui ont précédé et suivi la cession de Parga (Paris 1820, edito inizialmente in greco), giunse a Milano, dove divenne amico di Manzoni. Risale al 1818-19 la prestigiosa collaborazione alla «Collana degli storici greci» ideata da Giambattista Sonzogno, il quale aveva intuito l’importanza della realizzazione della collana ma, non sapendo il greco, necessitava dell’aiuto di una persona competente. Si rivolse allora a Mustoxidi, che conosceva da tempo, e con lui condivise, oltre alla cura scientifica dei volumi, anche la progettazione d’insieme.
Mustoxidi intraprese la traduzione delle Storie di Erodoto, in 5 volumi, dei quali l’ultimo uscì postumo (Le nove muse di Erodoto Alicarnasseo, Milano 1820-63). Contribuì anche con alcune introduzioni agli autori e con osservazioni sulle traduzioni (Alcuni cenni sopra Polieno, in Gli Stratagemmi di Polieno, ibid. 1821; appendice alle Istorie di Eraclea di Memnone, in Storici minori volgarizzati ed illustrati, I, ibid. 1826, pp. 77-118; Cronaca di Paro, ibid., II, ibid. 1828, pp. 1-24). Con Sonzogno ebbe numerosi incontri all’avvio del progetto, tra il 1818 e il 1819. Non è certo se contribuì finanziariamente all’impresa, viste le difficoltà che lo costringevano a trovare incarichi, raramente redditizi. A lui si rivolse anche Niccolò Tommaseo, chiedendo di partecipare all’impresa. Dopo questa prima collaborazione, fra i due si instaurò un solido rapporto professionale durato fino agli anni Cinquanta – passando per l’esperienza dei Canti greci (N. Tommaseo, Canti popolari toscani, corsi, illirici, greci, III, Venezia 1841-42), per i quali Mustoxidi reperì alcuni testi – fino alla rottura del rapporto al tempo della stesura de Il supplizio d’un italiano in Corfù (Firenze 1855), quando Tommaseo deprecò che Mustoxidi non avesse fatto sentire la propria voce a favore del profugo italiano Francesco Ricci, sommariamente processato e giustiziato.
Nel 1821 fu nominato segretario del console russo a Torino. Della sua padronanza della lingua italiana sono testimonianza, in qul periodo, le Prose varie del cavaliere A. M. corcirese con aggiunta di alcuni versi (Milano 1821); contribuì inoltre ai giornali Poligrafo e Antologia con alcuni articoli sulla lingua greca moderna, mantenendo sempre vivo al contempo l’interesse storiografico (Alle istorie di Eraclea di Memnone, ibid. 1826).
Nel 1829 divenne ministro dell’Istruzione pubblica nella Grecia liberata per nomina del presidente Giovanni Capodistria (ricoprì anche gli incarichi di direttore del museo d’Antichità nazionale in Egina, di presidente dell’orfanotrofio e di capo della stamperia). Nell’ottobre di quello stesso anno fu chiamato a presiedere all’organizzazione del sistema scolastico e culturale; alla morte di Capodistria (8 ottobre 1831) rientrò stabilmente a Corfù. Fu eletto membro dell’Assemblea legislativa, poi senatore (la prima volta nella IV assemblea del 1° marzo 1833) e arconte dell’Università. Nel 1834 fu nominato presidente della commissione dell’Accademia Ionica.
Nel 1836 uscì a Venezia la Biografia del cav. A. M. del greco-veneziano Emilio De Tipaldo, marito di Maria Carta, sorella di Colomba, la moglie di Mustoxidi (di cui è peraltro noto l'infelice amore per Costanza, figlia di Vincenzo Monti). A De Tipaldo e all’altro cognato, Ioannis N. Ikonomidis, al momento della morte Mustoxidi affidò le proprie carte.
Crescendo sempre più ad Atene, nel primo decennio dopo la liberazione dall’Impero Ottomano, il numero di giornali e riviste in cui gli intellettuali stampavano poesie, novelle, romanzi e studi critici di letteratura, Mustoxidi, memore delle esperienze del lungo soggiorno italiano, nel 1834 cominciò a pubblicare l’Antologia Ionia (ne uscirono cinque numeri tra il 1834 e il 1835), con testata in tre lingue, dove gli articoli comparivano nella lingua in cui venivano mandati, potendo gli autori liberamente scegliere se scrivere in greco, inglese o italiano. Qualche anno dopo, ritentò l’impresa con l’Ellinomnimon (uscito dal 1843 al 1847), pubblicato anonimo per evitare la censura britannica e dedicato interamente agli studi sulla letteratura e la storia neogreca.
A partire dalla metà degli anni Trenta, Mustoxidi seguì i rivolgimenti politici del proprio paese, ricoprendo i più diversi incarichi e trovandosi spesso, peraltro, in ristrettezze economiche. Risalgono a questo periodo e testimoniano questa partecipazione diretta alle vicende patrie testi come i Renseignements sur la Grèce et l’administration du comte Capodistrias (Paris 1833), il Promemoria sulla condizione attuale delle Isole Ionie... (Londra 1840) e Al dispaccio del 10 aprile 1840 da sir Howard Douglas lord alto commissario di S. M. negli Stati Uniti del Ionio indirizzato a S. S. il segretario di Stato per le colonie. Confutazione (Malta 1841). L’ultimo incarico che ricoprì dal 1857 fu quello di direttore del Dipartimento dell’educazione all’Accademia Ionica.
Morì a Corfù il 29 luglio 1860.
Opere: Alcune considerazioni sulla presente lingua de’ Greci, in Antologia, V (marzo 1825), vol. 17, 51, pp. 44-73; Notizie intorno ad Esopo dettate dal cavaliere A. M. corcirese, Venezia 1828 (Tommaseo ne scrisse la recensione in Antologia, VIII [dicembre 1828], vol. 32, 96, pp. 4-8); Vita di Filopemene tratta dal volgarizzamento delle Vite di Plutarco, Venezia 1840; Sentenze di M. Tullio Cicerone, scelte dall’ab. Giuseppe Olivet per uso dei francesi e dal cavaliere A. M. adattate per uso delle pubbliche scuole d’Italia, Milano 1843; Delle cose corciresi, Corfù 1848.
Fonti e Bibl.: Le carte di Mustoxidi attualmente sono conservate in un ufficio della sede vescovile di Corfù. Biografia del cavaliere A. M., scritta e pubblicata in Venezia nell’anno 1836 da Emilio Tipaldo, corretta dallo stesso M. in Corfù nell’anno 1838, annotata e continuata sino alla sua morte da Andrea Papadopulo Vreto, Atene 1860; N. Tommaseo, A. M., in Archivio storico italiano, n.s., XII (1860), 2, pp. 30-61; Lettere di illustri italiani a Mario Pieri, a cura di D. Montuori, Firenze 1863, pp. 167-195; Lettere di A. M. e di Ippolito Pindemonte a Francesco Negri, a cura di S. Veludo, Venezia 1864; E. De Tipaldo, Epistola al cav. A. M., Mestre 1875; C. Monti Perticari, Due lettere inedite, ed una di A. M., Genova 1892; N. Meneghetti, Lord Byron a Venezia, Venezia 1910, p. 72; A. Giulini, Spigolature del carteggio inedito di A. M., in Giornale storico della letteratura italiana, LXXXIX (1927), p. 128; L. Rava, Vincenzo Monti, Costanza Monti e A. M., Faenza 1928; V. Monti, Epistolario, a cura di A. Bertoldi, Firenze 1931, pp. 40, 73; M. Lascaris, Niccolò Tommaseo ed A. M., Zara 1934; D. Rossetti, Scritti inediti, a cura di A. Gentile, Udine 1944, pp. 244, 292 e 299; U. Foscolo, Epistolario, XVI, Firenze 1952, p. 542; E.I. Manes, A. M. (1785-1860). O epistemon, o politikos, o ethnikos agonistes. Melete historike kai philologike («Lo scienziato, il politico, il combattente nazionale. Studio storico e filologico»), Atene 1960; Osservazioni sulla Iliade del Monti di Ennio Quirino Visconti e A. M., a cura di I. De Luca, Firenze 1961; P. Treves, Lo studio dell’antichità classica nell’Ottocento, Milano-Napoli 1962, pp. 74-102; A.M. Balbi, La traduzione montiana dell’Iliade, Roma 1962, pp. 65-90; T. Mustoxidi, A. Mustoxidi. Vita e opere, Atene 1963; C. Povolo, Il romanziere e l’archivista, Venezia 1993, pp. 67 s., 98; Niccolò Tommaseo e il suo mondo: patrie e nazioni (catal., Venezia), a cura di F. Bruni, Marano del Friuli 2002, passim; M. Losacco, Antonio Catiforo e Giovanni Veludo interpreti di Fozio, Bari 2003, passim; P.M. Pinto, Per la storia del testo di Isocrate: la testimonianza d’autore, ibid. 2003, pp. 82-85; Niccolò Tommaseo. Popolo e Nazioni: italiani, corsi, greci, illirici. Atti del Convegno internazionale …, Venezia, 23-25 gennaio 2003, a cura di F. Bruni, Padova 2004, pp. 73, 83; A. Mustoxidi - E. De Tipaldo, Allelographia (1822-1860), a cura di D. Arbanitakes, Athenai 2005; T. Ikonomou, Niccolò Tommaseo e la Grecia tra mito e realtà (1817-1834), tesi di dottorato di ricerca, Venezia 2006, passim; K. Zanou, Storia di un archivio: le Carte M. a Corfù (con due lettere inedite di Manzoni e Foscolo), in Giornale storico della letteratura italiana, LVIV (2006), pp. 556-576; Id., Expatriate intellectuals and national identity. A. M. in Italy, France and Switzerland (1802-1829), tesi di dottorato di ricerca, Pisa 2007; N. Tommaseo, Il supplizio d’un italiano in Corfù, a cura di F. Danelon, con uno studio di T. Ikonomou, Venezia 2008, passim; F. Bruni, Un’impresa unitaria dal Granducato di Toscana al Regno d’Italia: l’«Archivio Storico Italiano» e la collaborazione di Tommaseo (1846-73), in Alle origini del giornalismo moderno: Niccolò Tommaseo tra professione e missione, Atti del Convegno internazionale di studi, ... 2007, a cura di M. Allegri, Rovereto 2010, pp. 351-397; T. Ikonomou, La presenza di Tommaseo nella stampa greca, ibid., pp. 621-651.