MOCENIGO, Andrea
Nacque nel 1473 da Leonardo Mocenigo, procuratore di S. Marco e ambasciatore a Giulio II, morì nel 1542. Entrò nel Maggior consiglio a 18 anni, divenne senatore e ricoperse più volte l'importante carica di avogadore di comune, ma, più che alla politica, egli si dedicò agli studî. Fu allievo del Pomponazzi e conseguì la laurea in Padova nel 1503. Aveva 38 anni, quando dedicò il Pentateuco, un trattato di teologia in cinque libri, a Giulio II. Scrisse in versi latini la guerra con Bāyazid II nel 1500, ma di quest'opera non si conserva che la memoria; in prosa, gli avvenimenti della Lega di Cambrai, Belli memorabilis Cameracensis adversus Venetos historiae libri VI, che dedicò al doge Andrea Gritti, il protagonista della mirabile resistenza, e al senato.
Quest'ultima opera apparve per la prima volta nel 1525 (Venezia) per le stampe di Bernardino de Vitali; la traduzione italiana è del 1544 (Venezia). Storico ingenuo e sallustiano ma veritiero lo chiama il Foscarini; e originale l'argomento suo, perché fino a lui altri non l'aveva trattato, se non, assai lievemente, Celio Rodigino.
Bibl.: M. Foscarini, Della letteratura veneziana, Venezia 1854, p. 288; F. Stefani, in Litta, Famiglie celebri italiane, VII.