MARONE, Andrea
Nacque a Pordenone (Friuli) circa il 1474 da Pietro M. di Brescia e da Cecilia Tiepolo; fu per qualche tempo, quale maestro di scuola, a Venzone, quindi alla corte di Ferrara, molto caro al cardinale Ippolito, che seguì forse in Ungheria, e finalmente alla corte di Leone X, dove raccolse i maggiori trionfi, improvvisando in latino, al suono della sua viola. Cacciato dalla corte pontificia da Adriano VI, vi fu riammesso da Clemente VII, ma patì ogni sorta di sciagure, prima nell'incendio di Borgo (1526) appiccatovi dai Colonnesi, poi nel sacco del 1827. Mentre si disponeva a ritirarsi nel beneficio che Leone X gli aveva assegnato in Capua e andava ricuperando i suoi libri, si ammalò e finì miseramente la vita in una povera osteria di Roma (1527).
Bibl.: Liruti, Notizie storiche dei letterati del Friuli, II, p. 98; Vatri, Almanacco pel Friuli, III, Udine 1859, pp. 154-159; E. Teza, Un'osservazione sul M., in Propugnatore, n. s., I, p. 429.