GALANTE, Andrea
Nacque a Casale Monferrato il 30 luglio 1871 da Ernesto, avvocato, e da Ilda Cotta Ramusino. Studiò diritto nell'Università di Pavia, dove fu allievo di F. Ruffini per il diritto ecclesiastico e di P. Del Giudice per la storia del diritto italiano, e dove si laureò nel 1893.
Pubblicò, quindi, l'opuscolo Il diritto di placitazione e l'economato dei benefici vacanti in Lombardia (Milano 1894) e, di seguito, la monografia Il beneficio ecclesiastico (ibid. 1895).
Nel 1896 divenne libero docente in diritto ecclesiastico a Pavia (lo stesso anno pubblicava a Torino Il diritto matrimoniale nel progetto del codice civile germanico. Appunti critici). Nel 1897 si apriva, nella carriera accademica del G., il capitolo importante dell'insegnamento nella facoltà giuridica di lingua italiana di Innsbruck, come professore straordinario sempre di diritto ecclesiastico.
Assai numerosi furono i lavori del G. che videro la luce nel periodo trascorso nella città tirolese: Leggi ed ordinanze in materia di culto con l'aggiunta dei motivi della giurisprudenza, Innsbruck 1900; La condizione giuridica delle cose sacre, pt. I, Torino 1903; Il diritto di patronato e i documenti longobardi, in Studi di diritto romano in onore di V. Scialoja, Milano 1905, I, pp. 458-497; Fontes iuris canonici selecti, Oeniponte 1906; La teoria delle relazioni tra lo Stato e la Chiesa secondo Riccardo Hooker, in Festschrift Emil Friedberg, Leipzig 1908, pp. 229-244. E inoltre: gli Elementi di diritto ecclesiastico, Milano 1909; L'epistolario del cardinale Cristoforo Madruzzo presso l'Archivio di Stato di Innsbruck, in Misc. di scritti in onore di A. Fortis, Trieste 1910, pp. 787-805; L'"exequatur" e il "placet" nella evoluzione storica e nel diritto vigente, Milano 1910; La nuova formula del giuramento religioso del re d'Inghilterra, ibid. 1911; Kulturhistorische Bilder aus der Trientiner Konzilszeit, Innsbruck 1911; Il mondo librario inglese, in Nuova Antologia, 1° luglio 1912, pp. 94-98; Giuspatronato, Milano 1913. In quegli anni curò anche la pubblicazione del Corso di storia del diritto germanico di T. De Sartori Montecroce (ibid. 1910), e diede alle stampe la prima edizione del suo Manuale di diritto ecclesiastico (ibid. 1914; 2ª ed., a cura di A.C. Jemolo, ibid. 1922).
Gli eventi che portarono, nell'autunno del 1904 - lo stesso anno in cui il G. ottenne la nomina a professore ordinario -, al decreto ministeriale di costituzione della facoltà giuridica con lingua di insegnamento italiana, composta dalle cattedre preesistenti, ma con una propria sede, e i tumulti che ne seguirono, furono poi ampiamente descritti dal G., alcuni anni dopo, in una conferenza tenuta al Circolo giuridico di Roma (Le basi giuridiche della lotta per l'italianità di Trento e Trieste, Bologna 1918).
Lasciata Innsbruck nel 1916 - la facoltà giuridica era stata abolita, e le autorità austriache avevano sequestrato le carte, i libri e gli altri beni del G. - fece ritorno in Italia, chiamato alla cattedra di diritto ecclesiastico dell'Università di Bologna come successore di F. Brandileone.
In questo periodo, con l'articolo La Chiesa e le Chiese nella guerra attuale (in Scientia, X [1916], 59, pp. 315-319), il G. preconizzò dopo il conflitto l'insorgere di "problemi ecclesiastici che avrebbero toccato intimamente la coscienza dei popoli nelle sue espressioni religiose" tali da "condurre ad una nuova configurazione del carattere storico e tradizionale della Chiesa Universale" (p. 319): gli eventi bellici avrebbero impresso un più accentuato orientamento nazionale alla gerarchia cattolica dei vari paesi belligeranti tale da comporre i contrasti tra i governi e le istituzioni ecclesiastiche dei singoli paesi. In questo quadro egli individuò "una delle posizioni più difficili e più delicate per il Pontificato" da cui sarebbero derivati "gravissimi problemi per la Chiesa Cattolica Universale, quando, cessato il conflitto essa dovrà pensare alla propria ricostruzione spirituale" (ibid.).
Sempre a questo periodo risale il contributo I confini storici del Principato e della diocesi di Trento (in Atti della Società italiana per il progresso delle scienze, X [1916], pp. 515-529), mentre a Bologna nel 1917 pubblicava la prolusione per l'inaugurazione dell'anno accademico con il titolo Il diritto ecclesiastico delle nuove terre d'Italia.
In questa sede rievocò quella "vera miniera per lo studio del diritto ecclesiastico d'Italia che è l'Italia sacra dell'Ughelli" (p. 11) che, descrivendo le diocesi di Aquileia, Grado, Trento, Trieste, Capodistria, Parenzo, Pola e Zara, ne aveva consacrato l'appartenenza all'Italia anche dal punto di vista della storia giuridica ed ecclesiastica, e intravvide, nelle differenze che ancora permanevano tra l'ordinamento austriaco e quello italiano, altrettanti complessi problemi per la scienza giuridica italiana (per la scienza canonistica che "è stata scienza essenzialmente italiana e italiano fu il genio che creò quell'ordinamento della Chiesa") nel momento in cui quelle disiecta membra sarebbero state ricongiunte all'Italia.
Durante il ministero Boselli (giugno 1916 - ottobre 1917) il G. fu capo di gabinetto del ministro senza portafoglio V. Scialoja e organizzò e diresse l'Ufficio per la propaganda all'estero.
Si apprende da una lettera del presidente del Consiglio al ministro dell'Istruzione pubblica F. Ruffini del 21 nov. 1916 (in Arch. centr. dello Stato, f. pers. del G.), come fosse lo stesso Boselli a sostenere la sua nomina e a insistere perché lasciasse temporaneamente Bologna per trasferirsi nella capitale. Poco dopo, il 9 genn. 1917, il G. partì per Londra insieme con lo Scialoja e con gli altri componenti della delegazione italiana, al fine di incontrare i delegati inglesi e francesi e, con questi, prendere parte alla conferenza interalleata di Pietrogrado, conferenza che, di fatto, fu poi rinviata.
Rientrato in Italia il G. prese parte al congresso del libro, convocato - in occasione del congresso della Società per il progresso delle scienze - a Milano dal 2 al 7 aprile 1917 dall'Associazione per l'intesa intellettuale fra i paesi alleati e amici, di cui il G. era tra i segretari. Nel corso dei lavori preparatori il G. fu eletto vicepresidente del congresso, insieme con l'editore G. Pomba.
Nella relazione tenuta in quell'occasione (La diffusione del libro in Italia, e la coltura nazionale in Atti del Congresso del libro, Bologna 1918, pp. 49-52) il G. imputò la carenza italiana di quella "coscienza nazionale del libro che si trova in altri paesi" (p. 49) alla mancanza di una rivista popolare che si occupasse di questioni editoriali, nonché alla carenza di opere collettive italiane e auspicò lo sviluppo di una maggiore collaborazione tra gli autori e gli editori per il tramite di un nuovo organo di intermediazione.
Il G. morì suicida a Roma il 26 luglio 1919.
Tra i suoi scritti vanno menzionati anche: La politica estera di Guglielmo Gladstone, Bologna 1917, il contributo Il giuspatronato nel diritto ecclesiastico vigente dell'Inghilterra, in Studi giuridici in onore di V. Simoncelli, Napoli 1917, pp. 365-383; nonché le voci: Benefici ecclesiastici, Diritto ecclesiastico, Exequatur e placet regio e Giuspatronato (diritto ecclesiastico) pubblicate nell'Enciclopedia giuridica italiana. Egli diresse, inoltre, presso l'editore Zanichelli, la collezione scientifica "Italia nuova", insieme con V. Scialoja ed E. Rignano.
Fonti e Bibl.: Necr. in Annuario della R. Univ. di Bologna, a.a. 1919-20, pp. 107 s.; Corriere della sera, 28 luglio 1919; L'Illustr. italiana, 2 ag. 1919; Roma, Arch. centr. dello Stato, Ministero della Pubblica Istruzione, Dir. gen. Istr. superiore, s. 1, II vers., b. 65 (fascicolo personale); ampio spazio agli interventi del G. nel corso del congresso del libro è dato in Resoconto ai lavori preparatori, in Atti, cit., pp. XIII-LXI; T. Rovito, Letterati e giornalisti ital. contemporanei, Napoli 1922, p. 181; L. Aldrovandi Marescotti, Guerra diplomatica. Ricordi e frammenti di diario (1914-1919), Milano 1938, pp. 86 s.; L. Tosi, La propaganda italiana all'estero nella prima guerra mondiale. Rivendicazioni territoriali e politica delle nazionalità, Pordenone 1977, p. 138; A. Marongiu, Storia del diritto italiano, Milano 1977, p. 203; I Ducati padani, Trento e Trieste, in Storia d'Italia (UTET), XVII, Torino 1979, p. 190; G. Casati, Diz. degli scrittori d'Italia, Milano 1934, p. 116; Dict. d'hist. et de géogr. ecclésiastiques, XIX, s.v.; Enc. cattolica, V, s.v.; Enc. Italiana, XVI, s.v.; Novissimo Digesto italiano, VII, s.v.