Musicista (Venezia 1510 - ivi 1585). Probabilmente allievo di A. Willaert, fu organista a S. Marco dal 1564 alla morte. Dedicatosi intanto alla composizione, salì ben presto ad altissima fama internazionale. Fu maestro di insigni compositori quali il nipote Giovanni G. e Hans Leo Hassler, che divenne il maggior musicista tedesco del tempo. Con il G. le qualità stilistiche della scuola veneziana si ampliano e si approfondiscono, specialmente per la varietà e la duttilità dei raggruppamenti vocali e vocali-strumentali. Egli crea, soprattutto nelle musiche sacre (culminanti nei Salmi davidici del 1583 e nei Sacri concentus pubbl. postumi nel 1587), un'arte nobile, ricca e piena di scorrevolezza nelle voci, calda e luminosa nella nettezza del disegno architettonico. Copiosa e pregevole è anche la produzione madrigalistica, descrittiva e insieme lirica. Fondamentale, infine, l'importanza delle musiche organistiche (pubbl. postume dal 1589 in poi) nella storia dello strumentalismo cinquecentesco: nei Ricercari, maturi organici saggi di contrappunto strumentale, nelle brevi, semplici Intonazioni, e soprattutto nelle Toccate, libere da rigore formale e anzi aperte a una varietà e a una fluidità quasi improvvisatoria, si conquista un senso strumentale perfettamente intonato alle nuove esigenze espressive. Pubblicazioni: 3 opere di Sacrae cantiones, a voci sole (da 4 a 16) o con strumenti, una di messe a 6, una di Salmi davidici vocali-strumentali a 6, sette di madrigali da 3 a 6, una di sonate a 5 per strumenti, una di canzoni francesi per organo, oltre ai suoi pezzi contenuti nei Concerti da 6 a 16, vocali-strumentali (in collab. con G. Gabrieli), e nelle tre opere d'organo di Andrea e di Giovanni (pubbl. 1593-95), cori per l'Edipo tiranno di Sofocle nella traduz. di Orsatto Giustiniani (1585) per l'inaugurazione del Teatro Olimpico di Vicenza. Nel 1985 la Fondazione G. Cini di Venezia e la Ricordi hanno avviato l'edizione dell'opera omnia di Gabrieli.