FALCONIERI, Andrea
Compositore. Nato sulla fine del Cinquecento nel Napoletano, visse a Roma (1616), a Firenze (1615 e 1619), in Spagna (1621). Nel 1650 fu maestro della Real Cappella di Napoli. Probabilmente fu anche in Francia.
Pubblicò nel 1616, a Roma, Villanelle a 1, 2 e 3 voci con l'alfabeto per la chitarra spagnuola; nel 1619 a Firenze il Quinto libro delle musiche; pure nel 1619, a Venezia, mottetti a 5 e 6 voci, il libro sesto delle musiche e uno di Madrigali da 5 a 10 voci. Sono del 1650 le sue Canzoni Sinfonie e Fantasie, ecc. per violini e viole ovvero altro stromento... con il Basso continuo dedicate a Don Giovanni d'Austria. L'artista è alquanto monocorde ma talora di fresca vena popolaresca, raggentilita nella monodia da camera e di ritmo spigliato nella danza (figurata o passaggiata) per strumenti. L'arte sua deriva da quella dei monodisti romani (Cifra, Quagliati, Puliaschi, Landi, ecc.) e rappresenta, perciò, a Napoli quell'indirizzo che, meglio che popolaresco, potrebbe chiamarsi vocale-galante, per analogia con quello strumentale della metà del Settecento. In esso domina il diatonismo - ma a base tetracordale - l'aria si fa sillabica e si modella sulla danza popolare, il ritmo si semplifica tanto nelle musiche vocali quanto nelle strumentali e in queste sopravvivono - in confronto del Cinquecento - soltanto i passaggiamenti più ovvî e gli andamenti più semplici e più correnti del contrappunto.
Edizioni moderne: Villanelle a una voce, in A. Parisotti, Arie antiche, Milano s. a.; Composizioni strumentali a tre, in L. Torchi, L'arte musicale in Italia, VII, Milano 1907; v. anche: Diciassette arie di A. F., trascritte da G. Benvenuti, Milano 1922.
Bibl.: L. Torchi, Canzoni e arie ital., in Riv. mus. ital., I (1894), pp. 631-34; id., La musica strumentale in Italia, Torino 1901, pp. 52-53.