ANDREA di Craina (Andrea Zamometić)
Non si sa nulla né sul luogo e data di nascita, né sui primi anni di lui. Probabilmente di origine slava del sud, dovette essere membro dell'ordine domenicano a Udine (perciò è chiamato anche, talora, Andrea da Udine). Il 18 gennaio 1476, divenne arcivescovo titolare di Cranea (Craina, ed è perciò indicato col nome di Andrea di Craina). L'identificazione di Cranea non è tuttavia facile. Escluso in modo assoluto che si tratti della sede episcopale di Lubiana in Carniola (Krain), come molte volte si è creduto, non si può nemmeno ammettere si tratti di Craina nelle vicinanze di Salonicco, come p. es. opina il Pastor: ché un simile seggio episcopale non è mai esistito. Forse si tratta di Kraijna, in Albania. Dopo il 1478, A. fu rappresentante diplomatico (orator) dell'imperatore Federico III presso il papa Sisto IV a Roma; ma poiché il suo desiderio di raggiungere il cardinalato rimase insoddisfatto, nonostante l'interessamento dell'imperatorei egli venne col papa ad un contrasto che condusse finanche al suo incarceramento in Castel S. Angelo. Liberato per intervento dell'imperatore, si recò, passando per Firenze, a Basilea, dove il 25 marzo 1482 proclamò un concilio generale. Sebbene il grido dell'ignoto avventuriero non avesse fortuna, pure questo tentativo dové apparire pericoloso a papa Sisto IV, perché Andrea aveva relazioni con i nemici italiani del papa ed agenti fiorentini e milanesi lavoravano con lui a Basilea. Perciò il pontefice mise in moto tutti i mezzi diplomatici per rendere Andrea inoffensivo. Al principio del settembre 1482, venne promulgato l'interdetto su Basilea che aveva accordato ad Andrea la sua protezione; e il consiglio di Basilea per comando dell'imperatore, mise Andrea in carcere. Tuttavia, esitò a consegnarlo al papa. Dopo lunghe trattative, si concluse che Andrea sarebbe stato tenuto a Basilea in prigionia perpetua; ed egli allora si sottrasse alla giustizia terrena impiccandosi nella sua cella (13 novembre 1484).
Sulle vere intenzioni di Andrea e sulla sua concezione della Chiesa non sappiamo nulla. Da molte cose si può dedurre però che moventi del suo operato fossero l'odio e il desiderio di vendetta, e non si può quindi considerarlo come un precursore della riforma.
Bibl.: J. Burckhardt, Andrea v. Kraina und der letzte Konzilversuch in Basel 1482-1484, in Beiträge z. Vaterl. Gesch. pubbl. dalla Società storica e antiq. di Basilea, V, 1852; Schecht, Andreas Zamometić und der Balser Konzilversuch im Jahre 1482, Paderborn 1903; R. Coulon, in Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastique, s. v.