ANDREA da Barberino
Nato verso il 1370 in Barberino di Valdelsa da Iacopo dei Mangabotti; testò nel 1431; s'ignora quando morì. Fu maestro di canto e "romanzatore", cioè traduttore e compilatore in volgare di romanzi francesi di cavalleria, che probabilmente recitava in pubblico. Tra le molte sue opere (Storie Narbonesi, Storia di Ugone dí Alvernia, Aspromonte, Discesa di Guerino all'Inferno, I Reali di Francia, il Guerin Meschino) ebbero singolare fortuna le ultime due, che ancora si stampano, a delizla e svago del popolo, specialmente delle campagne. Nei Reali di Francia (1a ed., Modena 1491) è narrata, con citazione di presunte fonti storiche, la favolosa storia della stirpe reale francese da Fiovo, figlio di Costantino imperatore, sino a Carlo Magno. L'opera viene a essere una specie d'introduzione generale al ciclo carolingio e soddisfa con la precisione delle sue genealogie alla fanciullesca curiosità del popolo.
Nei primi tre libri si narra la conversione di Costantino e di Costanzo suo figlio (Fiovo dopo il battesimo); il matrimonio di quest'ultimo, dopo varie peripezie e valorose imprese, con Brandoria e la sua assunzione al trono di Francia. Da Sanguino, cugino di Fiovo, ha origine inveee la casa Maganza, covo di traditori. Ma ecco che Fiovo succede a Costantino nell'impero, e cede a suo figlio Fiorello il trono di Francia. Il figlio di Fiorello, Fioravante, bandito per avere offeso il suo maestro, è fatto prigioniero da Balante, re di Balda, ma è liberato da Dusolina, figlia di Balante: i due, dopo molte avventure, alfine si sposano. Ma la povera Dusolina è accusata di aver tradito il marito, ed è abbandonata coi suoi due figli in un deserto: ed è questo l'episodio che più commuove il nostro popolo. Solo dopo molto tempo Fioravante riconosce i suoi figli, Gisberto ed Ottaviano; il primo gli succede come re di Francia; il secondo diventa re di Balda. A Gisberto succede Michele; a Michele, Agnolo Costantino; ad Agnolo, Pipino.
Negli altri tre libri, sono narrate anzitutto le avventure di Buovo d'Antona, discendente di Ottaviano, e della moglie di lui, Drusiana; poi quelle dei loro figliuoli; infine si tratta del matrimonio di Pipino con Berta, della sostituzione di quest'ultima, per opera dei Maganzesi, con Elisabetta; della nascita di Carlo Magno. Questi riesce a riavere il trono occupato dai figli di Elisabetta, ma è costretto a bandire la sorella Berta e l'amante di lei, Milone d'Anglante. Da essi nasce, a Sutri, Orlando; e a Sutri egli è ritrovato da Carlo Magno, diretto a Roma per cingervi la corona imperiale. Col ritorno di tutti a Parigi terminano i Reali: infatti, a questo punto, era raggiunto lo scopo di maestro Andrea, che si proponeva di raccontare i precedenti degli avvenimenti trattati nei romanzi cavallereschi.
Nel Guerin Meschino (1a ed., Padova 1473) è raccontato, con elementi di gran lunga più immaginosi e fantastici, come il figlio di Milone, cresciuto ignorando la sua origine, riesca, attraverso avventure meravigliose in paesi misteriosi e strani, dopo eroiche prove, ad occupar Durazzo, già dominio dei suoi, e a liberare dalla prigionia il padre e la madre.
Edizioni: I Reali di Francia, a cura di G. Vandelli, Bologna 1892-1900 (solo i primi quattro libri; mancano ancora gli ultimi due); Le storie Narbonesi, pubbl. da C. I. Isola, Bologna 1873-1887; La storia di Ugone d'Alvernia, per cura di F. Zambrini, e A. Bacchi della Lega, Bologna 1882; La discesa di Guerino allo Inferno per cura di R. Renier, Bologna 1882. È inedito l'Aspromonte, di cui però lo Zambrini pubblicò ad Imola varî brani tra il 1879 e il 1881.
Bibl.: P. Rajna, Ricerche sulle fonti dei Reali di Francia, Bologna 1872.