Scultore e architetto (Monte San Savino, Arezzo, 1460 circa - ivi 1529). Per la sua formazione a Firenze, oltre all'apprendistato forse presso A. del Pollaiolo, rilevanti furono la persistente lezione di Donatello, il naturalismo di L. Della Robbia e la frequentazione con G. da Sangallo. Alla prima attività fiorentina (altare Corbinelli in S. Spirito, fregio in terracotta invetriata nella villa medicea di Poggio a Caiano, ecc.) seguì un lungo soggiorno in Portogallo (1491-1500), poco documentato nella produzione sia architettonica sia scultorea. Di nuovo a Firenze (1501-05), in un momento di grande vivacità per la presenza di Leonardo, Michelangelo e Raffaello, il S. affinò la sua sensibilità pittorica per la materia eseguendo opere come il fonte battesimale di Volterra, la Madonna per il duomo di Genova e l'incompiuto Battesimo di Cristo per il battistero fiorentino (terminato da V. Danti). Chiamato a Roma da Giulio II, realizzò le tombe dei cardinali A. Sforza (1506-09) e G. Basso (1507-09), in S. Maria del Popolo, nei quali la complementarità tra scultura e architettura si risolve nel valore plastico affidato agli elementi strutturali e nel trattamento pittorico delle superfici. Nel gruppo di S. Anna, la Vergine e il Bambino (1512, S. Agostino), alla forte caratterizzazione fisiognomica di s. Anna fa riscontro la classica tipologia della Vergine. Dal 1513 fu soprintendente alla fabbrica della S. Casa di Loreto, ma, essendo stata giudicata inadeguata la sua competenza architettonica, fu delegato (1518-23) alla sola decorazione scultorea per la quale progettò una sequenza di Sibille e Profeti alternati a rilievi con storie della Vergine: realizzò l'Annunciazione, l'Adorazione dei pastori e lo Sposalizio della Vergine, nei quali l'immediatezza del modellato largo e la classica compostezza mostrano un'inclinazione all'ordine e alla misura ancora d'ispirazione quattrocentesca.