BAFILE, Andrea
Nacque a Bagno (L'Aquila) il 7 ott. 1878; dopo aver terminato gli studi secondari, entrò nel settembre 1896 all'Accademia navale di Livorno, da dove uscì guardiamarina nel 1899. Dopo numerosi imbarchi, il 1° ott. 1907 fu promosso tenente di vascello; nel frattempo coltivava gli studi, in particolare quelli relativi all'artiglieria navale. Il 9 luglio 1913 gli fu conferito un pubblico encomio per un pregevole studio sui congegni di mira.
Allo scoppio della prima guerra mondiale il B., che era già decorato di una medaglia d'argento al valor militare per il coraggioso comportamento tenuto nell'incendio (1913) della nave "Quarto" su cui era imbarcato, si trovò al comando della torpediniera "Ardea", con la quale compì quasi un anno di imbarco di guerra, segnalandosi per ardite crociere nell'Adriatico. Dal 4 al 18 ag. 1916 comandò uno dei treni armati che difendevano la costa adriatica dalle incursioni nemiche. Lasciato il servizio per una grave malattia, venne poi assegnato, per circa dieci mesi, allo Stato Maggiore della squadra da battaglia. Ottenne poi di tornare a imbarcarsi sulla torpediniera "Ardea".
Come osservatore prese parte, a bordo di uno dei quattordici aereoplani della spedizione, al bombardamento del 4-5 ott. 1917 sulle Bocche di Cattaro, al quale partecipò anche Gabriele D'Annunzio: in detta azione il B. riportò, per effetto del volo, una grave lesione alla cornea dell'occhio sinistro, che lo costrinse a sbarcare dalla "Ardea"; per l'azione di Cattaro gli fu conferita la medaglia di bronzo al valor militare.
Destinato presso il Comando in capo di Venezia, durante la ritirata di Caporetto chiese e ottenne di andare al fronte: dal 12 nov. 1917 entrò a far parte del reggimento "San Marco", composto di marinai sbarcati, e comandò il battaglione "Monfalcone". Contribuì con i suoi uomini alla difesa di Venezia nelle trincee e nelle paludi del basso Piave, poi passò, a partire dal 2 marzo 1918, al comando del battaglione "Caorle", composto di marinai arditi. Dovendo il battaglione preparare un'azione di rettifica del fronte, il B., presi con sé alcuni volontari, andò personalmente, la notte tra l'11 e il 12 marzo 1918, ad effettuare un'azione esplorativa, nel corso della quale fu ucciso. Alla sua memoria fu conferita la medaglia d'oro al valor militare.
Il sacrificio del B. e la sua vita ardimentosa colpirono la fantasia e il sentimento degli Italiani. Il battaglione "Caorle", che egli aveva comandato, cambiò il proprio nome in "Bafile"; il capo di Stato Maggiore della Marina, amm. p. Thaon di Revel, il 24 marzo 1918 indirizzava alla flotta un o. d. g. che illustrava il sacrificio di lui; Gabriele D'Annunzio, che lo chiamò "mio fratello d'Abruzzo", ne ricordò il sacrificio in alcuni discorsi. Nel 1923 ebbe luogo, con solenni onoranze, la traslazione della salma del B. da Ca' Gamba (foci del Piave) a Bocca di Valle, in Abruzzo.
Fonti e Bibl.: Ministero della Difesa-Marina, Arch. dell'Ufficio storico della Marina militare, cassetta 1334, fasc. 18; Ministero della Marina, Foglio d'ordini, 9 luglio 1913; L'Illustrazione Italiana, 24 marzo e 23 giugno 1918, pp. 238, 505; C. Manfroni, Storia, della marina italiana durante la guerra mondiale 1914-1918, Bologna 1925, pp. 185, 241; G. D'Annunzio, Il libro ascetico della Giovane Italia, Milano 1941, pp. 115-117; Encicl. militare, I, pp.899-900.