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SUARÈS, André

Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)
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SUARÈS, André


Poeta, saggista e critico francese, nato al Vallon de l'Oriol (Bouches-du-Rhône) nel 1866.

Fermo fino all'ostinazione su posizioni intellettuali dogmatiche, il suo orgoglio e la sua sincera avversione per la retorica non gli hanno impedito di cadere in formule intellettuali in cui l'apparente vastità di risonanza, la musica dello stile, la corposità dell'immagine non sempre bastava dissimulare il valore più di sonorità che di aderenza spirituale di molte delle sue affermazioni. La sua opera, tutta pervasa da ammirazione per R. Wagner (Wagner, 1899) e per Shakespeare (Poète tragique. Portrait de Prospéro, 1921), per quanto, in larga misura, artificiale, ha pagine di molta bellezza stilistica, in libri come Le livre de l'Èmeraude (1901), Le bouiuclier du Zodiaque (1908), Tolstoï vivant (1911), e opere sinceramente commosse come Sur la mort de m0n frère (1904). Ma ciò che del S. sembra meglio adatto a sopravvivere sono alcuni passi de La tragédie d'Èlectre et d'Oreste (1905), gli Essais (1914), i Portraits (1914), e Cressida (1913) esaltazione del desiderio e del cuore sulla stessa voluttà, come in altre opere il S. esalta l'intuizione sull'intelligenza, in un palese parallelismo con la filosofia bergsoniana. I suoi saggi, tra cui quelli raccolti nei tre volumi Sur la vie (1909-12), sono spesso di una grande chiaroveggenza critica. Il S. ha scritto anche opere di ammirazione artistica e di affetto per l'Italia (Italie! Italie!, 1915; Sienne, la bien-aimée, 1932).

Il S. ha collaborato con lo pseudonimo di Caërdal alla Nouvelle Revue Française e con lo pseudonimo di Yves Scantrel alla Grande Revue.

Delle sue molte opere si ricordano solo, oltre alle citate: Trois hommes: Pascal, Ibsen, Dostoïetwsky (1913); Péguy (1915); Amour (1917); Les bourdons sont en fleur (1917); Sous le pont de la lune (1925); Saint-Juin de la Primevère (1926); Présences (1927); Musique et Poésie (1928); Poème du temps qui meurt (1929), ecc.

Vedi anche
Charles-Pierre Péguy Péguy ‹peġì›, Charles-Pierre. - Scrittore e poeta francese (Orléans 1873 - Plessis-l'Évêque, Seine-et-Marne, 1914). Consacratosi al socialismo, tornò poi alla fede cristiana, intesa però come religione libera dai dogmi. Influenzato dallo spiritualismo di H. Bergson, Peguy, Charles-Pierre inventò una ... Claude-Achille Debussy Debussy ‹dëbüsì›, Claude-Achille. - Musicista francese (Saint-Germain-en-Laye 1862 - Parigi 1918). Figura geniale di innovatore, profondamente anticonvenzionale, rivoluzionò l'armonia, il ritmo, la sonorità e la forma della musica occidentale della seconda metà del XIX secolo. Vita. Studiò con varî maestri, ... Raffaello Borghini Letterato (Firenze forse 1537 - ivi 1588); autore di una commedia pastorale, Diana pietosa (1585), di due commedie in prosa, di rime varie, deve però la sua fama soprattutto a un trattato sulla pittura e la scultura (Il Riposo, 1584), nel quale riferisce dati interessanti sul manierismo fiorentino e ... Henrik Ibsen Ibsen ‹ìpsën›, Henrik. - Drammaturgo norvegese (Skien 1828 - Cristiania 1906). Tra i maggiori autori teatrali, ha elaborato nei suoi poderosi drammi l'idea dell'impossibilità dell'uomo di realizzare la sua aspirazione al sublime. Ai capolavori giovanili Brand (1866) e Peer Gynt (1867), centrati su tematiche ...
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    Pseudonimo dello scrittore francese Félix-André-Yves Scantrel (Marsiglia 1868 - Saint-Maur-des-Fossés 1948). Influenzato dai modi dell'estetismo decadente, scrisse drammi (Les pèlerins d'Emmaüs, 1893), versi (Airs, 1900), impressioni di viaggio (Le voyage du condottière vers Venise, 1911) e soprattutto ...
Vocabolario
àlbero di sant’Andrèa
albero di sant'Andrea àlbero di sant’Andrèa locuz. usata come s. m. – Pianta della famiglia delle ebenacee (Diospyros lotus), nota anche con i nomi di legno santo, loto falso, loto d’Egitto, guaiaco falso; originaria dell’Asia, ha foglie...
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